Dopo la sbornia “provinciale” di domenica scorsa contro la prima in classifica vestita di bianco-nero, il Napoli si presenta ai nastri di partenza della difficile sfida di Parma. Mai sfide facili quelle al Tardini, mai uno zero a zero risulta nelle statistiche della Serie A.
Napoli “costretto” a vestire ancora di giallo, l’arbitro Bergonzi prima del match non ha gradito i colori della nuova Camo xtreme pronta ad esordire. Il condottiero spagnolo lancia in campo la miglior formazione possibile nell’intento di rincorrere ancora la Roma che continua a non fermarsi. La coppia di centrali titolare (Fernandez ed Albiol) viene affiancata dai “soliti” Ghoulam ed Henrique. A far la legna nella terra di mezzo Inler e Jorginho, pronti a recuperar palloni per far ripartire il contrattacco azionando il trio Insigne, Callejon, Hamsik dietro a Gonzalo Higuain.
Parma privo di Cassano ma che recupera Paletta rispetto alla sfida contro la Roma in settimana. Donadoni vuole i tre punti, Inter e Fiorentina non sono poi così lontani.
Un Napoli autoritario nelle prime battute imposta il gioco a proprio piacimento. Inler e Jorginho sono padroni del centrocampo, Insigne caricato dalla bella prestazione della scorsa settimana sembra voglioso di fare. Predominio che poi con i minuti diventa sterile giro palla, Parma chiuso dietro la linea della palla prova a partire in contropiede. Napoli al solito ha difficoltà a stanare certi avversari. Il gol gli azzurri lo avrebbero anche fatto, ma Fernandez sul colpo di testa che supera Mirante (uno dei tre campani in campo nelle file del Parma con Molinaro e Palladino) è in chiara posizione di fuorigioco. Il Parma alla distanza prende però il sopravvento e le misure agli azzurri. Ottimo il giro palla degli uomini di Donadoni che provano anche a pungere con azioni ben manovrate. Primo tempo in sostanza sterile, gli sbadigli non si contano in tribuna.
Il secondo tempo ti aspetti un Napoli diverso ma quando scende in campo lo spartito è lo stesso. Quando guardi il cronometro al primo tiro in porta di Insigne verso la porta di Mirante è il minuto cinquantatré. Troppo poco per una squadra che afferma ancora di credere nella rimonta alla seconda in classifica. Il Parma non fa male nulla e colpisce la sterile compagine scesa in campo con la maglia del Napoli.
Minuto cinquantacinque. Parolo colpisce l’incolpevole Reina che vede arrivare il primo tiro verso la sua porta senza riuscire ad intercettarlo. Il Napoli non morde, non preme, sembra non crederci più come dice. Sembra la fotografia della stagione azzurra. Una reazione sterile quando i giocatori si svegliano dal torpore. Sembra essersi svegliati da un bel sogno dopo il Napoli ammirato contro la Juventus.
Pioveranno critiche su Benitez quando il tecnico tira fuori dalla mischia Callejon ed Higuain per Mertens e Zapata. Possibile non sia il caso di vedere il Napoli con due punte? La domanda sembra lecita ed immediata. Possibile non sia il caso di schierare Mertens dal primo minuto? Non sono critiche ma domande sì, che sgorgano dalle menti dei tifosi azzurri.
Quando Zapata cade in area, Bergonzi mostra il cartellino giallo al possente attaccante colombiano. Forse un cadeau per la punta a far da pendant con la casacca serale. Sembra quantomeno esagerata la decisione, l’attaccante supera Mirante toccando il pallone. Il portiere non stende le braccia ma frana addosso al giocatore in uscita. La pressione azzurra è solo parzialmente vivacizzata dall’ingresso del belga esterno d’attacco. Napoli che non riesce ad imbastire un’azione degna di tal nome. Innumerevoli i cross a cercare il tocco in area di rigore senza però nessun frutto.
Si finisce così, un tiro a porta a testa e perdiamo. Parma che ci ruba sei punti su sei. Assurdo solo pensarlo. Ora è noto su cosa lavorare per la prossima stagione
Antonio Picarelli
(Riproduzione Riservata)