#COMPATTEZZA NEL PRIMO TEMPO – Difficile individuare le note positive di questa serata. Non solo per il risultato – che dissolve completamente le flebili, flebilissime speranze, che ancora vi erano, di agguantare il secondo posto – ma soprattutto per la prestazione della squadra. La compattezza, la giusta distanza tra i reparti – soprattutto tra difesa e centrocampo – vista nel primo tempo, è forse uno dei pochi aspetti da salvare. Rispetto ad inizio stagione la squadra è meno lunga e la difesa è più alta, spesso vicino alla mediana. Peccato che nel secondo tempo e in occasione del gol dei crociati questa compattezza svanisca.
#MERTENS – Un giocatore del genere non può rimanere seduto in panchina. In appena venti minuti di partita, riesce a dare brio e concretezza alla manovra azzurra.
#CAMBI TARDIVI – Non è piaciuta la gestione dei cambi. Troppo tardi l’ingresso di Mertens, così come la sostituzione di Hamsik. Il Napoli cambia faccia nell’ultimo quarto d’ora, anche grazie al folletto belga e alla presenza di Zapata, più incisivo di Higuain. Il tempo, però, non basta.
#ATTACCO – Oggi è mancato il reparto offensivo. Giù di tono Higuain, a secco da cinque gare. Non c’è il solito Callejon. Poco presente Hamsik. L’unico a salvarsi è probabilmente Insigne, che però nel finale si divora un gol.
#RIGORI – Due penalty non assegnati agli azzurri. Uno forse dubbio. Hamsik viene toccato in corsa e cade in area. Il secondo, nitidissimo. Zapata dribbla Mirante che lo stende. Bergonzi, però, diventa il protagonista del match e lo ammonisce per simulazione. Poi il caos. La partita gli sfugge completamente di mano.
#MANCANZA DI VERTICALIZZAZIONI – Giro palla continuo, ma lento. La sfera di gioco si muove spesso in orizzontale e mai in verticale. Pochi i palloni giocabili in area, pochissimi gli spazi. Rare le occasioni. Nel primo tempo nessun tiro in porta.
Andrea Gagliotti
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