Assenza di motivazione. Il Napoli esce sconfitto dal Tardini in una partita che è stata mal giocata, ma ancor peggio è stata male interpretata. Gli azzurri nel posticipo di ieri hanno creato poco gioco e soprattutto hanno messo poco carattere per competere contro una formazione che è in piena lotta nelle posizioni dell’Europa League. La disparità tra il Napoli ed il Parma non è stata tanto nella qualità delle azioni, ma nella forza delle motivazioni: i crociati da un lato, rinunciando anche alla pesantissima assenza di Cassano, hanno dimostrato di essere vivi, mentre i partenopei sembravano la solita squadra che altro non aspetta se non la fine del campionato.
Stimoli e carica. Il problema ora, per il prossimo mese di Aprile sarà proprio quello di trovare la giusta carica e le giuste spinte per scendere in campo. La vittoria contro la Juve di domenica scorsa ha rappresentato l’ultimo vero grande appuntamento prima della finale di Coppa Italia contro la Fiorentina. Il successo contro i bianconeri potrebbe essere stato fatale, perchè il Napoli è arrivato nel momento più caldo della stagione senza un vero grande obiettivo per cui competere. Resta solo l’attesa, lunga un mese, per il 3 Maggio.
Il lungo Aprile. Fuori dalla lotta per il secondo posto, eliminato dalle Coppe Europee e con la terza posizione del campionato ben solida, adesso gli uomini di Benitez devono navigare in un mare libero di ostacoli, in vista del match dell’Olimpico. Una strada, apparentemente semplice, ma estremamente torturosa perchè il rischio è quello di staccare la spina mentalmente. La lunga attesa di Aprile potrebbe far nettamente crollare la tenuta psichica dei giocatori, che non vedono più all’orizzonte grandi appuntamenti per cui dare l’anima. Ieri contro il Parma, il Napoli ha giocato una classica partita da fine stagione, quando tutti già pensano alle vacanze. Adesso è quindi fondamentale l’apporto del tecnico spagnolo che deve innanzitutto trovare gli stimoli giusti per chi ha mollato e deve lavorare anche in vista dell’anno prossimo. Già da ora, i partenopei devono migliorare nelle partite di “routine”, quando cioè non ci sono in palio qualificazioni ed onore.
Un grande pericolo. Il pericolo della “lunga attesa” potrebbe essere proprio quello di arrivare in condizioni precarie all’ultimo vero grande incontro dell’anno. La finale di Coppa Italia contro la Fiorentina di Montella rappresenta una vera ancora di salvezza per il Napoli che, conti alla mano, voleva ottenere qualcosa in più in campionato. Giocare sino al 3 Maggio con la mentalità vista nel posticipo del Tardini, sarebbe un vero e proprio suicidio, un rischio che nessuno sotto il Vesuvio vuole provare.
Articolo modificato 7 Apr 2014 - 18:29