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64 punti in 32 giornate di campionato non sono pochi, ma lo diventano guardando l’incredibile bottino realizzato da Juventus e Roma. Giallorossi e bianconeri, a sei giornate dal termine del campionato, sono ancora in lotta (seppur “minima”) per la conquista dello scudetto, mentre i partenopei guardano da lontano, molto lontano l’evolversi di una bagarre nella quale in estate venivano inseriti come probabili contendenti.

Dodici lunghezze di distacco dalla seconda della classe, con ancora diciotto punti a disposizione, sono un’enormità per una squadra costruita per primeggiare. Eppure la stagione, proprio in virtù dei 64 punti conquistati (meglio del Napoli di Maradona) e di una Champions League a dir poco spettacolare, non è affatto da buttare. La domanda dunque sorge spontanea: qual è stata la reale differenza tra Napoli, Juventus e Roma? La risposta è una, inequivocabile: l’atteggiamento mostrato in campo con le piccole.

La banda di Antonio Conte, nonostante i due scudetti consecutivi cuciti sul petto, ha affrontato questo campionato con la grinta di sempre, abbattendo le avversarie macinando gioco e aggredendole in ogni parte del rettangolo verde. Real Madrid, Milan e Sassuolo non hanno differenze per Tevez e compagni, i quali scendono in campo con il sangue agli occhi, pronti a sbranare la preda dal primo all’ultimo minuto. Lo stesso si può dire della Roma di Garcia, il quale al primo anno in Italia si è subito calato nella mentalità del nostro campionato.

Ed il Napoli? Non pervenuto. I due punti persi contro Sassuolo, Livorno, Bologna, Chievo e Cagliari hanno in pratica determinato l’ampio distacco rispetto al duo di testa. Già ai tempi di Mazzarri il problema esisteva e persisteva, ma l’avvento di Benitez non ha al momento cambiato le carte in tavola. Non fare bottino pieno a Parma, contro una squadra attualmente al quinto posto, non è un dramma. Andare in Emilia e non scendere in campo però è una colpa troppo grande per una squadra che ha a disposizione calciatori del calibro di Reina, Albiol, Jorginho, Hamsik, Callejon ed Higuain.

Marotta pensava di offendere il Napoli definendolo provinciale, ma proprio questo atteggiamento è mancato agli azzurri. Lo stesso atteggiamento che ha permesso a Juventus e Roma di raggiungere i propri obiettivi. Che serva da lezione per il futuro…

Antonio De Filippo

 

Articolo modificato 8 Apr 2014 - 10:35

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Scritto da
redazione