La prima stagione di Ottavio Bianchi sulla panchina del Napoli (’85-’86) fu quella della prima rivoluzione azzurra. In squadra erano già presenti Maradona, Bertoni e Bagni ma andò via il tecnico Rino Marchesi e arrivò Pierpaolo Marino come direttore sportivo. Allodi, allora general manager del club, acquistò Garella, Pecci, Renica, Buriani e Giordano. Gli azzurri disputarono un campionato da prime posizioni: la perla del torneo fu la vittoria sulla Juventus al “San Paolo” il 3 novembre con la “storica” punizione in area che Maradona infilò alle spalle di Tacconi. Quella Juve era reduce da otto vittorie consecutive e non perdeva a Fuorigrotta da dodici anni.
Alti e bassi nel rapporto tra Bianchi e la squadra: i metodi del “sergente di ferro” inizialmente erano poco tollerati dai giocatori, a Maradona non andavano giù gli allenamenti mattutini. In campo la squadra si comportò egregiamente: meglio il girone di ritorno che quello d’andata, nonostante il coinvolgimento indiretto della società azzurra nello scandalo del “totonero”. Il Napoli vinse le ultime quattro gare di campionato e terminò il torneo al terzo posto con 39 punti, la Juventus vinse lo scudetto, seconda finì la Roma. Subito dopo, Maradona partì immediatamente per l’Argentina per aggregarsi alla sua nazionale: un mese dopo avrebbe vinto il Mondiale in Messico.
FONTE Il Mattino
Articolo modificato 9 Apr 2014 - 11:51