Il gol gli manca dal 2 novembre, prima di quell’infortunio che ha segnato un vero e proprio spartiacque nella stagione di Marek Hamsik. Fa male vedere lo slovacco non riuscire ad esprimersi spesso al meglio, fa male vedere eclissate la luce di una stella che dovrebbe sempre brillare più delle altre ed indicare la strada ai suoi compagni. Ultimamente, sono gli altri azzurri a trascinare per mano il proprio capitano che, ad intermittenza, dà il suo importante contributo alla causa partenopea ma sempre al di sotto delle altissime aspettative, in particolar modo rispetto a ciò che potrebbe e dovrebbe fare.
Il campionato volge ormai al termine e lo slovacco ha a disposizione altre sei gare della regular season per tornare a convincere, magari sbloccandosi proprio con una bella rete. Ogni week end ci prova, tentando spesso il tiro, fermato spesso anche dalla sfortuna ed in parte da una mancanza di convinzione che lo sta in parte limitando. Che sia una questione psicologica o tattica questo non è dato saperlo con certezza, fatto sta che Marekiaro sta vivendo un momento di forte difficoltà, sicuramente accentuato anche da una posizione in campo che spesso lo chiama al sacrificio. Una situazione da chiarire e risolvere ma che sicuramente, in altri tempi, non lo avrebbe bloccato: il numero 17 azzurro ha sempre abituato tutti ad una grande versatilità in campo, adattandosi a schemi e posizioni dei compagni, agendo sulla mediana come in Nazionale o più avanzato a ridosso delle punte. sicuramente il modulo di Benitez non gli è particolarmente congeniale ma quando è al top lo si nota subito e tutta la squadra ne beneficia.
Sei gare per dimostrare che il vero capitan Hamsik è ancora ben presente, per trascinare la propria squadra verso la riconferma in Champions, in vista dell’importantissimo impegno del 3 maggio a Roma. La vera prova del nove infatti, sarà proprio la finale di Coppa Italia contro la Fiorentina: 90′ in cui nulla può esser lasciato al caso, dove tutti i protagonisti azzurri dovranno dare il massimo per la gara perfetta, in modo da conquistare il primo trofeo dell’era Benitez. Per far sì che ciò accada, servirà anche il miglior Hamsik, capace di ragionare, impostare, finalizzare, creare e portare il Napoli sempre più in alto. Perché, questa volta, toccherà proprio a lui alzare al cielo della capitale quella bellissima Coppa.
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