Avrebbero potuto essere compagni di squadra, oppure avversari ma con maglie diverse. Napoli-Lazio è anche la sfida tra Josè Callejon e Antonio Candreva, due tra i protagonisti assoluti delle rispettive squadre e dell’intera serie A. Prima di acquistare Callejon il Napoli aveva mostrato più di un interesse per Candreva, ancora oggi in comproprietà tra Lazio e Udinese. Il club di De Laurentiis ha provato ad acquistarlo a metà luglio, mettendo sul piatto sino a 12 milioni di euro per l’intero cartellino. Con l’arrivo dello spagnolo (per 9.5 milioni) l’apprezzamento per Candreva non si è esaurito e i rumors di mercato riferirono di un’offerta di 18 milioni per il laziale a fine luglio, rispedita tuttavia al mittente. Il mercato poteva, dunque, portare entrambi a vestire la maglia azzurra del Napoli, il destino invece li porta domenica a sfidarsi: un duello a colpi di gol, visto che Callejon e Candreva sono due delle tre ali più prolifiche del campionato italiano (l’altro è Cerci). Con 12 gol, senza calciare rigori, lo spagnolo è il miglior realizzatore nel suo ruolo: ha segnato come lui solo Cerci (che gioca più da seconda punta) ma con l’ausilio di 5 penalty. Tra l’altro anche il torinista era finito nel mirino del Napoli, considerato da Benitez perfetto per il 4-2-3-1: a conferma di uno scouting di mercato particolarmente ispirato perché tra Callejon, Candreva e Cerci il Napoli avrebbe comunque indovinato l’acquisto.
Benitez si tiene stretto uno dei suoi pupilli, il suo spagnolo di ferro, utilizzato in 45 gare su 46 (ha saltato per squalifica solo la trasferta di Sassuolo) per 3546’ complessivi (secondo solo ad Albiol che ha giocato 3669’ ma in meno presenze), tenendo conto che solo in 5 occasioni non è partito titolare. Ala tattica di corsa e sacrificio oltre che di tecnica e velocità, Callejon ha un repertorio completo: in tutto 17 reti (12 di destro, 3 di sinistro e 4 di testa), 12 in serie A e 6 assist (3 in campionato), con le perle dei gol segnati al volo con Fiorentina e Atalanta e lo straordinario tiro da fuori di sinistro contro il Catania. Di fronte avrà un giocatore che è quasi gemello, dal momento che Candreva è nato 17 giorni dopo: l’11 febbraio 1987 Josè, il 28 Antonio. L’ex juventino non è un’ala classica, ma più un trequartista. Spesso, tuttavia, gioca su una delle due fasce ed è determinante: sin qui 9 reti (tutte in A con 5 rigori segnati) e altrettanti assist, dei quali 8 in campionato, in 38 partite. Con 3042’ e soltanto 5 gare saltate è uno dei più utilizzati in casa Lazio, uno dei pupilli di Reja. Segna spesso con conclusioni da fuori o con inserimenti fulminei nel cuore dell’area di rigore, essendo in possesso di corsa e di grande tecnica. Anche nell’Italia di Prandelli (19 presenze e 0 reti) spesso agisce da ala e proprio su questo fronte Candreva è più quotato di Callejon, che si è fermato a 4 presenze nella Spagna Under 21.
L’italiano andrà ai Mondiali, lo spagnolo li sogna. «Faremo un torneo all’altezza – ha detto di recente l’italiano – le altre nazionali ci temono. Prima però farò di tutto per portare la Lazio in Europa». «Spero che Del Bosque mi convochi in Brasile – ha riferito di recente lo spagnolo – sono felice di aver scelto Napoli, in 1-2 anni vorrei vincere lo scudetto». La sfida Callejon-Candreva è quanto di meglio la serie A possa offrire in quanto a tecnica, senso del gol e facilità di corsa: in verità l’intera serie A, in questa stagione, si è scoperta terreno fertile per le «ali d’attacco», tipologia di calciatore che sembrava ormai essersi «estinta». Ed invece, Callejon, Candreva e Cerci a parte, si sono imposti e sono andati in rete con una certa regolarità anche i vari Mertens (7 gol), Gervinho (7), Florenzi (6), Cuadrado (6), Biabiany e Iturbe (5), giocatori di estro, velocità, che hanno scelto la banda laterale, la corsia esterna, come fazzoletto di campo preferito in cui esprimere il proprio talento, sia pur con caratteristiche talvolta diverse. Callejon è unico, per esempio, per corsa e capacità di inserimento, doti che vorrebbe mostrare di nuovo contro la Lazio per avvicinarsi alla profezia estiva di Benitez: «Josè può segnare 20 gol quest’anno». Ne mancano appena tre.
FONTE Il Mattino
Articolo modificato 11 Apr 2014 - 11:28