Josip Radosevic, venti anni ed un futuro tutto da scoprire. Il giovane centrocampista del Napoli ha finora trovato poco spazio. Sette presenze tra campionato e coppe. Centocinquantuno minuti in tutto. Sprazzi, spezzoni, brevi apparizioni. Le qualità, però, già s’intravedono. Mediano roccioso, buona personalità e un piedino “educato”. Caratteristiche che si sposano bene con il gioco di Rafa Benitez. Deve crescere, ma il ragazzo si farà. Per conoscerlo meglio, la redazione di Spazionapoli ha sentito in esclusiva il suo agente, Simone Bortolan Gianese.
Gennaio 2013, il Napoli acquista Josip Radosevic. Com’è nato l’affare?
“Ho iniziato a lavorare per la Croazia qualche mese prima, ad aprile. Lì conobbi il fratello, che curava i suoi interessi, e gli prospettai la possibilità di giocare in Italia. Inizialmente io e il mio socio Giuseppe Bosifè, lo proponemmo a Udinese e Inter, ma le due società non mostrarono grande interesse. Non era nemmeno maggiorenne e sconosciuto. Militava nelle giovanili dell’Hajduk Spalato, non aveva un contratto professionistico e per questo si poteva acquistare a cifre bassissime: circa 200 mila euro. Poi la conquista di un posto da titolare in prima squadra a soli diciotto anni e subito dopo l’esordio in nazionale maggiore. Nel match di Europa League tra Inter e Hajduk in Croazia fu uno dei migliori. Decisi di ampliare i contatti e lo proponemmo a Bigon. Il caposcouting del Napoli, Maurizio Micheli, si disse subito interessato e cominciammo a trattare. I primi incontri si ebbero nel dicembre 2012. Ad inizio gennaio ci fu qualche rallentamento, anche a causa dell’allora tecnico Mazzarri che non lo conosceva. Ma dopo questo breve periodo di stallo la trattativa si concluse rapidamente”.
In quest’anno e mezzo al Napoli non ha collezionato moltissime presenze, ma ha accumulato una grande esperienza. Essere guidato da un tecnico come Benitez e allenarsi con gente del calibro di Marek Hamsik, Higuain, Callejon, tanto per citarne qualcuno, può senz’altro giovare al giocatore. Col senno di poi, avrebbe preferito trovargli una sistemazione diversa già in questa stagione o la scelta di rimanere a Napoli per l’intero campionato è stata giusta?
“Appena approdò in azzurro non parlava italiano e occorreva del tempo per ambientarsi. Arrivato Benitez, volle subito testarlo. Poi decise di confermarlo perché gli piaceva molto. Rimase non solo come quarto uomo di centrocampo, ma anche per allenarsi con tanti campioni e crescere. La sua permanenza in azzurro è stata una scelta condivisa”.
Nella sessione invernale del mercato, ebbe delle offerte?
“A gennaio non si è mai presa in considerazione l’ipotesi di un prestito. Ci fu una richiesta della Reggina a fine mercato, ma era troppo tardi e d’altronde non c’era interesse ad andar via”.
Quale sarà il futuro del giocatore? Può rimanere a Napoli e giocarsi le sue carte oppure andare in prestito in qualche club di A per trovare maggiore spazio?
“Sarà determinante il parere di Benitez. Se vorrà confermarlo, rimarrà. Altrimenti si troveranno altre soluzioni. Josip è contentissimo anche se gioca poco. È vero questo sembra strano per un ragazzo di appena venti anni, ma lui si trova benissimo a Napoli e con i compagni. Cresce ogni giorno di più e lui stesso nota questi miglioramenti”.
Ha già delle richieste?
“In questo momento no. Anche perché è la società ad aprire ad una eventuale cessione. Se non ci sono i margini per trattare, nessuna squadra si fa avanti. Ovviamente in estate è più facile intavolare qualunque tipo di discorso, mentre a gennaio è difficile trovare una soluzione giusta per un calciatore e soprattutto il tempo è minore”.
Andrea Gagliotti
©Riproduzione riservata
Twitter: @AndreaGagliotti
Articolo modificato 12 Apr 2014 - 16:03