Una tripletta alla Lazio per dimostrare la propria forza ed entrare nel cuore dei napoletani. Tre gol allo stesso avversario, è questo lo stesso destino che accomuna il passato del Napoli, Edinson Cavani, e il presente partenopeo, Gonzalo Higuain. Un anno e mezzo dopo, eppure quante cose sono cambiate. Da Mazzarri a Benitez, da De Sanctis a Reina, passando per Campagnaro ed Albiol, senza dimenticare proprio l’avvicendamento in attacco, tra chi ha chiuso un ciclo col titolo di capocannoniere e chi ha raccolto quell’eredità a suon di gol e assist.
TRIPLETTA MATAD(ORO) – Era il 26 settembre 2013 quando la Lazio di Vladimir Petkovic arriva al San Paolo per sfidare il Napoli di Walter Mazzarri. Cavani, in dubbio per un problemino muscolare, parte dall’inizio e sarà devastante. Al 20esimo porta avanti gli azzurri con un missile dai 25 metri che fa secco Marchetti, complice una deviazione di Ciani. Venti minuti dopo, dalla destra, l’uruguaiano scappa sul filo del fuorigioco e scarica un bolide terrificante che piega le mani al portiere capitolino. Napoli avanti all’intervallo per 2-0 ma la furia di Cavani non si placa. Il numero 7 entra in campo e delizia il pubblico con giocate d’autore e il terzo gol, che significa tripletta, lo realizza saltando Marchetti e depositando in rete il gol che chiude il match. Avrebbe l’occasione anche per fare poker il Matador, ma dal dischetto calcia incredibilmente alto tra lo stupore del San Paolo. Quell’errore però non fa testo: Cavani batte Lazio 3-0 ed Edinson il terribile s’impone sulla scena internazionale iniziando a far paura.
PIPITA DA URLO – 13 aprile 2014 e questa volta tocca ad Edy Reja guidare la Lazio al San Paolo. Il Pipita, a differenza di Cavani, arriva al match con tante critiche ricevute in settimana e la voglia di spaccare il mondo. Lulic regala il vantaggio ai capitolini ma Mertens fa finire all’incrocio un missile di rara bellezza. Inizia la ripresa e parte l’Higuain show: prima è freddo dagli undici metri e porta il Napoli avanti, poi si fa gioco di Novaretti ed infila Berisha di giustezza infine, quando il match sta per finire, scherza ancora Novaretti e scucchiaia di sinistro evitando l’intervento in uscita del portiere biancoceleste. Il San Paolo è una bolgia ed urla all’unisono il nome del Pipita. Prima tripletta in Italia e titolo capocannoniere nel mirino proprio mentre di colpo si chiudono le bocche dei critici e degli scettici. Gonzalo c’è, non vuole più sbagliare. Per dare un calcio a chi non crede in lui e anche al passato.
Sabato Romeo
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Articolo modificato 14 Apr 2014 - 17:27