Fermatevi. Mettete da parte per un attimo quello che state facendo e pensateci bene. E se arrivasse un’offerta da 40 milioni di euro per Marek, voi che fareste?
La domanda, certo, non è semplice. E la risposta neppure. Forse perché risposta, alla fine, non c’è. Perché dal 28 giugno 2007 Marek è diventato uno di noi, il nuovo capitano, il guardiano del centrocampo, l’erede di Lampard (qualcuno dice), l’erede mio (dice Nedved), il figlio di Napoli (dicono i napoletani). Marek Hamsik, con il suo 17 sulle spalle, ci ha fatto innamorare in una serata di Halloween a Torino, quando con la sua doppietta castigò la Juve di Ciro Ferrara. Ci ha messo in cassaforte il sogno degli ottavi, quando a Villareal siglò il 2-0 definitivo, staccando il biglietto per la sfida con i Blues. Insomma, 242 presenze e 67 gol con la maglia azzurra fanno di Marek Hamsik l’unico, vero punto fermo della squadra attuale.
Eppure. Eppure la seconda parte di stagione ha messo in mostra un giocatore che è solo un lontano parente di quello visto e apprezzato in 7 anni a Fuorigrotta. Dov’è finito il vero Hamsik? “Non sono più io” – si sforza di raccontare lo slovacco, ma ne è sicuro: “Mi riprenderò”. Le belle prestazioni, a sprazzi, non cancellano, insomma, un’annata da dimenticare per il capitano azzurro.
Mister Benitez ha dimostrato in parecchie occasioni di non guardare in faccia a nessuno: gioca chi sta meglio, viene convocato solo chi è in forma. Niente ricompense o giochi di spogliatoio, il Napoli è più importante, insomma. La fatidica domanda, quindi, che facevamo all’inizio, comincia a tornare come un vero e proprio ronzio fastidioso: e se davvero, in questo calciomercato che si avvicina e che già si appresta a lanciare le sue mille bufale e i suoi diecimila nomi accostati all’azzurro, insomma se davvero arrivasse un’offerta? Voi che fareste? Calma, non c’è bisogno di dare subito una risposta. Ragionateci bene. Pensateci con serenità. Forse, perché dopo 7 anni passati in azzurro, una risposta, vera, ancora non c’è.
Raffaele Nappi