Il gol, questo (semi) sconosciuto. Lorenzo Insigne, da quando è tornato a Napoli dopo aver girovagato tra Foggia e Pescara, ha visto la porta avversaria poche, pochissime volte. I numeri infatti parlano chiaro e le 7 reti in 70 presenze hanno lasciato più di una perplessità sulla freddezza in zona gol del folletto di Frattamaggiore. Tuttavia, proprio a Foggia e Pescara, Insigne segnò ben 37 rete in altrettanti 70 match. Cosa è cambiato dunque in questi due anni? Semplice: il minutaggio e la posizione in campo.
Durante la scorsa stagione, la prima in serie A, Lorenzo il Magnifico collezionò 37 presenze, ma molte a partita in corso e non riuscì dunque ad essere incisivo come in passato. Quest’anno invece, con l’arrivo di Rafa Benitez, il numero 24 azzurro ha cambiato quasi completamente il suo modo di giocare, allontanandosi dalla porta e sacrificandosi maggiormente per la squadra. Una statistica infatti, lanciata da Opta, lascia poco spazio alla fantasia: Insigne è l’attaccante ad avere recuperato più palloni finora in questa Serie A (159).
Un numero incredibile, emblematico, che mostra come Lorenzo abbia capito appieno lo schema applicato da Rafa Benitez ed i dettami del tecnico spagnolo. Insigne fu chiaro: “I tifosi napoletani guardano soltanto chi segna”. Lui di gol ne ha fatti pochi, ma ha lottato come nessun altro per la maglia azzurra e per raggiungere gli obiettivi stagionali, tralasciando quelli personali. Ora però, serve l’ultimo passo, quello decisivo per diventare un top player: coniugare i ripiegamenti difensivi con i gol, magari arrivando anche in doppia cifra. Per questo però c’è ancora tempo, in vista della prossima stagione. E se fosse Insigne il primo vero “acquisto” in attacco?
Antonio De Filippo