Fair Play Finanziario, arriva la resa dei conti

Sarà l’inizio del mese di Maggio il momento in cui si vedrà se la disciplina del Fair Play Finanziario voluta da Michel Platini è una faccenda seria o soltanto un’operazione “spot”, dal gruppone di 76 club finiti sotto la lente di ingrandimento del CFCB (Club Financial Control Body) sembra che a rischiare davvero siano rimasti circa una ventina secondo quanto riportato dal Daily Telegraph. Il CFCB è l’organismo incaricato dall’UEFA di raccogliere i dati finanziari delle squadre, di analizzarli e poi di decidere se chiudere il caso, concludere una transazione con il club, applicare il “warning” (con multa massima di 100.ooo euro) oppure inviare il file alla camera arbitrale per irrogare la sanzione.

Cosa rischiano i club? Le sanzioni sono 9 da stabilire a seconda della gravità delle violazioni, da quelle più morbide (avvertimento, reprimenda) fino a quelle più severe (perdita dei premi in denaro delle competizioni europee, impossibilità di inserire nuovi giocatori nelle liste UEFA – e quindi poter inserire solo giovani dal settore giovanile, o ancora ridurre il numero di giocatori iscrivibili nella lista UEFA per le coppe). La sanzione massima è la squalifica dalle competizioni europee o addirittura la perdita di un trofeo conquistato, i primi club a subire la squalifica sono stati il Malaga la scorsa estate e poi pochi mesi fa anche Skonto Riga, Metalurg Donetsk.

Chi rischia adesso? Nel novero dei club sotto investigazione attualmente, quelli più a rischio sono anche quelli più blasonati ovvero il Manchester City e il Paris Saint Germain, il problema di questi due club è l’aver ricevuto delle sponsorizzazioni enormi da parte di soggetti che sono legati alla proprietà dei club (le cosiddette operazioni con parti correlate). Ma anche l’entità delle sponsorizzazioni è un problema, perché l’importo deve rispettare i parametri del Fair Value, ovvero l’importo che lo stesso sponsor avrebbe ragionevolmente versato ad un altra squadra di calcio con la quale non ci fosse stata alcuna correlazione. Esempio: l’Ente del Turismo del Qatar versa al PSG una somma di 200 milioni di euro l’anno, ora lo stesso ente verserebbe la stessa somma al Milan, o al Bayer o al Real dove non c’è alcun rapporto di parentela con le rispettive proprietà?
Di conseguenza l’UEFA considererà valida per il bilancio solo una parte della mega sponsorizzazione, valutata in relazione alla storia, al blasone e al valore commerciale del club, e potrebbero essere dolori.

Attesa La fine di Aprile dovrebbe coincidere con la chiusura della fase di indagine del CFCB, che quindi dovrebbe comunicare le sue decisioni entro pochi giorni e allora sapremo se davvero è partito un cambiamento nel calcio europeo.

Andrea Iovene
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