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La personalità stavolta c’è. Il Napoli cresce con il passare dei minuti, schiaccia l’Inter, e mette tre volte paura ad Handanovic, soprattutto con il palo di Inler dopo le chance fallite da Callejon e Higuain. Il gol però non arriva: al Meazza gli azzurri firmano il primo 0-0 in campionato dell’anno. E c’è il finale brivido con Higuain costretto ad uscire dal campo in barella. Gli azzurri devono respingere l’assalto al terzo posto della Fiorentina, vincente a Bologna, l’Inter è chiamata a proseguire la corsa verso l’Europa League. E poi ci sono le suggestioni dalle panchine: il primo ritorno di Benitez a Meazza da avversario dell’Inter e la seconda volta di Mazzarri contro gli azzurri dopo quattro anni passati all’ombra del Vesuvio. E così l’anticipo del sabato sera al Meazza è molto vivo: partita godibile, intensa, viva. Gli azzurri prendono quota nel secondo tempo, quando salgono di livello, aumentano la pressione e costringono l’Inter sulla difensiva tanto che Mazzarri negli ultimi 10 minuti toglie Icardi (che non gradisce) per Kuzmanovic.

HAMSIK IN CORSA -Benitez a sorpresa fa partire in panchina lo slovacco, seconda esclusione ravvicinata dopo quella contro la Lazio. Gioca Mertens da trequartista con Callejon-Insigne esterni e Higuain punta centrale. Rafa ripropone lo stesso attacco del match di andata al San Paolo, in quel caso però Hamsik era squalificato. L’intenzione è quella di velocizzare il gioco palla a terra, il fraseggio rapido per sorprendere la difesa di Mazzarri con rapide ripartenze. E nel primo tempo la soluzione sembra funzionare benissimo soprattutto con l’occasione di Callejon liberato da Mertens. Altre volte la triangolazione stretta, ispirata soprattutto da Insigne. A metà ripresa l’ingresso dello slovacco al posto del belga, Marek entra subito in partita e si vede che ha voglia di fare bene.

LE RIPARTENZE – Gli azzurri sono più rapidi nel giro palla rispetto alle ultime trasferte di Parma e Udine e riescono a mantenersi piuttosto corti. Una partita a scacchi con duelli in ogni fazzoletto di campo. Benitez e Mazzarri impostano bene la fase difensiva. L’Inter ha anche la variabile Icardi che viene cercato a volte con il lancio lungo diretto al difensore centrale, negli spazi si lancia soprattutto Palacio. Buona la partecipazione collettiva al pressing da parte di tutti, a cominciare dai quattro attaccanti di Benitez e per questo non ci sono squilibri difensivi da parte del Napoli.

IL CENTROCAMPO – Bene Inler: lo svizzero aiutato da Insigne e Ghoulam disattiva Hernanes, dirige bene il traffico. E quando ha metri davanti a sé prova a colpire con la sua specialità, il tiro: prende il palo nel finale dopo aver messo paura ad Handanovic nel primo tempo da fuori area. Ed è lui a servire un pallone d’oro a Higuain, ottima la chiusura della difesa interista. Soffre invece a centrocampo Jorginho: troppi errori in fase di impostazione, uno clamoroso attiva una pericolosissima ripartenza di Palacio. Dal lato dell’italo brasiliano c’è Kovacic, molto ispirato, bravo tra le linee a cercare la verticalizzazione per Palacio o Icardi.

L’INTENSITA’ – Gli azzurri ripartono forte nel secondo tempo, cambiano decisamente passo: il Napoli guadagna campo e l’Inter è costretta ad abbassarsi affidandosi al contropiede. Sulle fasce proseguono i duelli più o meno alla pari tra Callejon e Nagatomo da un alto e quello tutto napoletano tra Insigne e D’ambrosio dall’altro. Gli azzurri provano a sfondare più per vie centrali, con il passare dei minuti il Napoli prende sempre più campo e fa sempre più la partita, mostra l’atteggiamento giusto e la mentalità richiesta da Benitez. Atteggiamento giusto anche quello dell’Inter che ha meno qualità e non molla un centimetro: i nerazzurri lottano su ogni pallone e provano a riproporsi con Nagatomo. Ma le recriminazioni maggiori sono per il Napoli.

Fonte: Il Mattino

Articolo modificato 27 Apr 2014 - 02:09

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Scritto da
redazione