Tre giorni di riposo, poi il verdetto. Higuain tiene Napoli col fiato sospeso…

Saranno i giorni di Higuain. Oggi, domani e magari anche mercoledì. Si parlerà del Pipita, delle sue possibilità di recupero per la Fiorentina, dell’attesa di una guarigione lampo, dell’angoscia di non potercela fare, dei dubbi su chi far giocare al suo posto e dell’eventuale modulo da adottare in sua assenza. 
Benitez è sulla corda. E i precedenti di quest’anno non lo incoraggiano: ogni volta che l’argentino ha avuto un malanno ha poi saltato la gara successiva. È successo all’inizio della stagione, con i problemi al bicipite femorale (out con Arsenal e Livorno); ed è capitato due settimane fa, alla vigilia di Pasqua quando una botta alla gamba sinistra durante l’allenamento del giovedì lo ha poi costretto a non partire per Udine. E adesso? Ieri Higuain è stato per tutta la mattinata a Castelvolturno per gli accertamenti del caso, tac e radiografia: non ci sono fratture e neppure interessamenti ai legamenti. «È un forte trauma contusivo alla tibia destra» ribadisce il Napoli. Un colpo più spaventoso che doloroso. Ieri Gonzalo ha ribadito che il dolore sta scemando. Ha cominciando a poggiare a terra il piede destro e sembra che le cose stiano andando nella direzioni giusta. Insomma, regna sovrano l’ottimismo. Ma l’ultima parola spetta a Higuain: oggi sarà l’unico azzurro che si recherà a Castelvolturno per una serie di terapie mentre il resto del Napoli si riposerà prima della ripresa prevista per domani. Ma il piano che Higuain ha stilato con staff medico e con Benitez è chiaro: riposo assoluto almeno fino a mercoledì. Poi da giovedì si capirà se Gonzalo potrà tornarsi ad allenare. Di sicuro, sembra avere più speranze Rafa di vedere in campo Higuain che Montella di recuperare Gomez e Giuseppe Rossi.

Il Pipita è stato fin qui il genio della lampada, il motore (nobilissimo) della manovra offensiva, l’uomo in più in tante partite. 24 gol realizzati quest’anno e 17 in serie A. Logica, dunque l’angoscia e la preoccupazione, nell’affacciarsi alla finale di Coppa Italia: senza Higuain è un Napoli minore per forza. E non si offenda nessuno: tra l’altro Pandev non sta brillando, anche perché si sente ormai un uomo con la valigia, e di Zapata, come si sa, Benitez non riesce a far affidamento al 100 per cento.
Il Napoli monitora attraverso il medico Alfonso De Nicola la condizione del suo bomber argentino. «Le sue condizioni verranno valutate nei prossimi giorni», ribadisce il club nel suo bollettino numero due post-infortunio. Al Napoli dicono che le possibilità di recupero sono elevatissime: di fatto è tranquillamente possibile recuperare in sei giorni da una contusione di quel genere. Una contusione, cioè, che non ha altro genere di ripercussioni. 

E allora è arrivato il momento per Higuain di stringere i denti. E ieri, sia pure affranto, ha spiegato ai compagni che uno dopo l’altro si sono preoccupati della sua condizioni che all’Olimpico vuole esserci. A tutti i costi. È la vigilia della partita più importante dell’anno, quella che può riaprire la bacheca dei trofei del club azzurro dopo due anni. De Laurentiis ci tiene molto alla Coppa Italia e lo ha ribadito anche sabato sera, durante il saluto nello spogliatoio di San Siro. 
Intanto oggi dovrebbe arrivare la fumata bianca per l’idoneità fisica di Christian Maggio dopo l’intervento di pneumotorace. Dopo un’ultima visita da uno specialista polmonare, il Napoli ha avuto tutti gli ok del caso. Notizia che farà piacere al ct azzurro Prandelli. Perché, nonostante il recupero dell’esterno vicentino sia sicuramente una bella notizia (il 13 marzo, di rientro da Oporto, il grande spavento per i problemi polmonari), difficilmente riuscirà a essere in campo contro la Fiorentina. 

Fonte: Il Mattino

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