L’eterno dilemma tra Insigne e Mertens, all’Olimpico c’è spazio per un solo fuoriclasse

La finalissima di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli si avvicina sempre di più ed è tempo di decisioni. Ogni minimo particolare può fare la differenza in una gara delicata e che al suo termine eleggerà vincitori e vinti senza possibilità di replica, così come la scelta dei titolarissimi. Ben lo sanno Montella e Benitez che, in attesa di avere il responso definitivo sulle condizioni fisiche rispettivamente di Giuseppe Rossi e Gonzalo Higuain, sono alle prese con numerosi ballottaggi che dovranno essere sciolti quanto prima.

Se i viola, particolarmente incerottati a causa delle assenze di Cuadrado e Gomez non hanno troppi dubbi in merito, diversa è la situazione in casa Napoli, dove ci sono ben tra Insigne, Hamsik, Callejon e Mertens c’è spazio solo per tre titolarissimi, chiamati a fare la differenza nel big match. Se sembra scontato l’impiego del capitano, con il compito di trascinare i suoi alla vittoria e riscattarsi di una stagione alquanto altalenante sotto il profilo delle prestazioni, le tre ali sembrano invece alquanto in bilico, mettendo in seria difficoltà il tecnico spagnolo.

Colui che parte in pole position per scendere in campo dal 1′ all’Olimpico è Josè Maria Callejon, dal tiro velenoso e dalla poliedrica qualità tecnica e tattica. La sua intesa con gli altri attaccanti partenopei potrebbe essere l’arma in più, insieme alla capacità di far salire la squadra e poter essere decisivo in qualsiasi momento. Manca però ancora una casacchina disponibile ed è qui che scatta il primo vero ballottaggio, che vede scontrarsi ancora una volta i due folletti del club di De Laurentiis, Dries Mertens e Lorenzo Insigne.

Il belga non ha convinto nel match di “San Siro” contro l’Inter ma il problema è stato puramente tattico, una conseguenza delle richieste di Benitez: ha giocato alto, spalle alla porta senza poter mettere in luce le sue migliori qualità, snaturandosi e mostrandosi spesso abulico dalla manovra. Meglio Insigne pur senza convincere a pieno, assicurando più fase difensiva ma al contempo la solita massiccia dose di imprecisione e fumosità. Mertens ha dalla sua la grande esperienza, il dribbling ubriacante, il piede preciso ed il calcio piazzato a sorpresa, lo scugnizzo partenopeo il tiro a giro, un grande estro ed uno spirito di sacrificio in crescendo.

Ancora qualche allenamento per capire chi sarà il prescelto per il big match di Roma, su chi graverà il peso delle responsabilità della finale di Coppa Italia. Favorito resta il belga ma non sono da escludersi sorprese dell’ultima ora.

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