Napoli e Fiorentina, oltre ad essere rispettivamente la terza e quarta forza del campionato, sono le squadre più sfortunate delle Serie A. Gli infortuni, nell’arco della stagione, hanno influito e non poco sul rendimento di entrambe.
Annata decisamente nera per gli azzurri, sotto il profilo dei malanni fisici, tutti di natura traumatica. Soprattutto per i terzini. Prima l’operazione al ginocchio di Maggio e oltre un mese senza giocare. Poi l’intervento al pneumotorace, dopo la trasferta di Porto del 20 marzo, che ha costretto l’esterno vicentino ad un ulteriore stop. L’eterno infortunio di Zuniga, operato di meniscectomia per un problema di vecchia data e rientrato da poco dopo sette mesi di completo riposo. E per non scontentare nessuno, la rottura del crociato del ginocchio destro di Giandomenico Mesto. Quattro mesi senza calcare campi di calcio. Tutti e tre i giocatori, seppur rientrati in gruppo, difficilmente giocheranno la finale di Coppa. Almeno non da titolari.
Anche Hamsik. Due mesi fuori per una nevrite al piede, dopo uno scontro in allenamento con la sua nazionale e quello successivo con il cognato Gargano, nel match contro il Parma al San Paolo. Poi Rafael. Durante la gara con lo Swansea a febbraio, peraltro giocata magnificamente, il brasiliano ha riportato la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Infine Behrami, out un mese anche lui per problemi al piede.
Non da meno i viola, con i suoi due giocatori simbolo – Giuseppe Rossi e Mario Gomez – infortunati a lungo termine. Il primo non gioca da gennaio per una lesione al legamento crociato. Potrebbe rientrare contro il Napoli, ma non è al top. Il tedesco è stato più tempo in infermeria che in campo. Solo nove presenze in campionato e sei in Europa League. La squadra di Montella ha spesso giocato senza attaccanti di ruolo, adattando come punte Joaquin e Ilicic.
Ora invece Borja Valero, Neto e Gonzalo Rodriguez rischiano di saltare la finale di Coppa Italia. Perseguitate dalla sfortuna.
Andrea Gagliotti
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