Un benvenuto ai lettori di SpazioNapoli alla diretta testuale della conferenza stampa che precede la finale di Coppa Italia che si giocherà domani sera all’Olimpico di Roma tra Fiorentina e Napoli. Alle ore 16.15 prenderanno la parola, nella sala stampa dell’impianto capitolino, Vincenzo Montella e Manuel Pasqual.
Parla Manuel Pasqual: “E’ una settimana totalmente diversa, questa. In 90 minuti ci giocheremo tutto; la tensione aumenta man mano che ci avviciniamo all’inizio della partita”.
La visita dal Papa. “E’ stata un’esperienza importantissima con una persona che sta cercando di rilanciare la Chiesa in una situazione particolare”.
La Coppa? “La alzeremo domani, anche se il mio ciclo in viola non è assolutamente finito”.
Nazionale? “Sto lavorando nel migliore dei modi per cercare di mettere in difficoltà Mister Prandelli e rientrare nei 23 che partiranno per il Brasile”.
Parla Vincenzo Montella, tecnico viola
Situazione infortunati: “Neto oggi non si allenerà, lo verificheremo domani. Giuseppe Rossi? La volontà c’è, anche se viene da un lungo infortunio e si allena con noi solo da 2 settimane. Gonzalo Rodriguez aveva la febbre, ma migliora. Gomez, al di là della sua volontà, deve fare i conti con la realtà, e la realtà ci dice che non si sta allenando con il gruppo: insomma, domani è improbabile che ci sarà”.
Sentimenti per la partita di domani. “L’emozione per la finale c’è, a Firenze si respira un’aria di attesa da molto tempo. Oggi è una vigilia bella da vivere, per me è la prima da allenatore. Non sono esperto di finali come Benitez, che ne ha giocate una quindicina, e spero possa essere questa la nostra arma vincente per sorprendere gli azzurri domani, sfruttando il nostro disincanto”.
Favoriti? “Penso che entrambe le squadre sentono la pressione addosso. Sappiamo benissimo che una vittoria o una sconfitta cambierà il giudizio su una stagione che, a mio parere, rimane comunque positiva. Mi auguro che non sia il risultato della finale a cambiare i piani di mercato per l’anno prossimo”.
Il calcio italiano? “Ognuno credo che giochi pensando alle proprie idee. In Italia, quindi, le squadre più forti sono quelle che racchiudono qualità tecniche e fisiche. Da noi, però, solo chi se lo può permettere economicamente ci riesce”.
Cuadrado? “L’assenza di Cuadrado sarà pesante, è ovvio: non dobbiamo cercare alibi di nessun tipo, anche perché la squadra ha dimostrato di saper sopperire a queste assenze. Il modulo? Cambierà poco”.
Il primo trofeo ai Della Valle? “Vorrei portargliela adesso la Coppa, perché se la meritano davvero. Il cammino della squadra lo ricordo bene: abbiamo avuto una crescita continua, con una passione sempre maggiore anche da parte della gente”.
La mia carriera? “Non penso questa finale sia un trampolino di lancio, né l’inizio di un nuovo ciclo. La mia aspirazione è di crescere come abbiamo fatto in questi due anni. Col patron Della Valle siamo insieme da stamattina, lo sento vicino, quasi fosse un difensore, di quelli asfissianti”.
In casa dell’avversario. “Su Benitez c’è poco da dire: un allenatore internazionale, che ha dato lustro alla società azzurra. E’ una persona molto simpatica, che ha dimostrato anche rispetto nei nostri confronti. Per questo vorrei chiedergli anche un favorino per domani (sorride ndr). Non credo che il Napoli debba riscattassi di qualcosa: davanti, purtroppo, sono andati troppo forti per loro. Hanno fatto più punti dell’anno scorso, ma hanno bisogno ancora di qualche ciliegina per diventare davvero una squadra al top”.
Pretattica. “Le strategie ci sono, non tutte si rivelano efficaci, durante la partita come spesso accade poi si cambia. La formazione iniziale sarà fatta in base alle strategie che abbiamo studiato”.
Nostalgia. “Mi piacerebbe molto essere in campo domani: ho ancora nostalgia di giocare. Vuol dire che ho smesso nel momento giusto: domani proverò un po’ di malinconia, ma penseremo alla partita. Dormire stanotte? Ci proveremo, di solito non riesco a dormire il giorno prima della partita”.
L’Olimpico? “Tanti ricordi, anche da allenatore, sempre positivi…”.
Prima di concludere, poi, Montella non risparmia una battuta sul calcio italiano: “Mancanza di competitività? Se ci fosse stata la Fiorentina in Europa League, magari, saremmo andati più avanti…”.