Intervistata da Federico Mastira, Marisa Grasso, la vedova dell’ispettore capo Filippo Raciti, ucciso a Catania negli scontri con gli ultras locali, ha gridato tutta la sua rabbia all’indomani degli incidenti di Roma. “Mi fa rivivere quel dramma, è una situazione inammissibile, umiliante, offensiva.
A distanza di 8 anni a cosa è servito il sacrificio di mio marito? Non accetto che venga umiliata la sua memoria”, ha detto in riferimento alla maglietta che inneggiava all’omicida di Raciti, Speziale.
E ancora: “Lo Stato è debole, è inaccettabile che questi teppisti possano dettare comandi, anche l’indossare una maglietta con il nome di un assassino è una sconfitta degli onesti”.
Fonte: SportMediaset
Articolo modificato 4 Mag 2014 - 17:42