Il Cagliari, poi la Sampdoria, poi il Verona: poi il nulla, in campo, ma fuori, il calcio che vive di sogni, in quella fiera ch’è allestita d’estate e d’inverno, d’autunno e in primavera e che però s’infiamma ora. La verità, tutta la verità e nient’altro che la verità va scovata in piccole dosi, provando a raschiare il fondo d’una Coppa Italia ch’è colma d’idee: il progetto è occultato tra le pieghe d’una stagione chiusa in maniera entusiasmante, mostrando brani di calcio autentico e poi anche il carattere di una squadra che sa quello che vuole; però per avvicinarsi alla Roma e ancor di più alla Juventus, per sentirsi protagonisti sempre e per nove mesi, per alimentare se stesso, il Napoli ha un piano a cinque stelle da lasciar decollare.
Strategia. Il Benitez-due sta quindi per cominciare (fatalmente): complice l’opzione strappata dal presidente De Laurentiis un anno fa, rinforzata dall’empatia scoperta cammin facendo, rassodata da quella serenità sparsa nell’ambiente azzurro da un allenatore moderato e comunque vincente. Si ricomincia dal señor della panchina, dalle sue riflessioni, dalle congetture avanzate nel corso dei faccia a faccia con Bigon, da una strategia che prevede (almeno) l’arrivo di un difensore centrale, di un esterno di destra (o di sinistra) di due centrocampisti e di un attaccante. Il resto si vedrà, al mercato, in genere, vien tutto da sé.
Vive la france. Il K2 è stato toccato: è Kalidou Koulibaly (23), un francesone del Genk, uomo di stazza e di prospettiva, un corazziere strappato alla concorrenza con largo anticipo, già nello scorso gennaio, e prossimo alla firma. Ma le missioni esplorative dell’ultimo semestre hanno suggerito di restare un po’ incollati con lo sguardo al Lione, per verificare i margini di miglioramento di Samuel Umtiti (21), camerunense di nascita e ormai francese naturalizzato, qualcosa in più di una promessa.
Vado al maxime. Ma l’ossessione porta il nome di Maxime Gonalons: ha l’età giusta (25), ha costi eccessivi ma ritoccabili, gode della stima di Rafa Benitez e quando Bigon è andato a spiarlo ha mostrato di avere la personalità e le caratteristiche utili per il 4-2-3-1: il primo della lista è dunque il regista del Lione, in un centrocampo che nel frattempo potrebbe perdere Behrami e nel quale andrà inserita (almeno) un’altra figura rilevante.
Gigantesco. Nulla è impossibile, men che meno al mercato: per ingigantire se stesso, il Napoli sa di avere bisogno di muscoli, di centimetri, di esperienza internazionale, di autorevoli interpreti di vari ruoli. Insomma, di un acquisto alla Javi Martinez (26 a settembre), la stellina del Bilbao che il Bayern Monaco ha pagato quaranta milioni di euro due anni fa. Ma l’enfant prodige ha faticato a ritagliarsi spazi, ha messo assieme appena trentaré presenze: e per un ex campione del mondo e d’Europa, per uno che a ventisei anni ha conquistato pure due Bundesliga. Per ora è semplicemente una tentazione ma le strade del mercato, quelle estive, sono larghe ed imprevedibili.
E poi. C’è da individuare il vice di Higuain, un centravanti (di qualità, con il fiuto del gol) che sappia stare buono alle spalle d’un pipita inavvicinabile: Ma resta anche da verificare il capitolo delle uscite, che per il momento obbliga a galleggiare nell’incertezza: Vargas è un capitale che il Valencia ha rivalutato (e che vorrebbe tenere), Behrami ha estimatori e pare al capolinea di una esperienza dalla quale ha dato e nella quale ha ricevuto; c’è un tesoretto sparso qua e là in giro e dunque anche da rastrellare: perché il fondo investimento è di suo già rilevante, ma qui i soldi non bastano mai… A proposito, stasera si gioca: Napoli-Cagliari ore 21.
FONTE Corriere dello Sport
Articolo modificato 6 Mag 2014 - 10:22