Premessa: questa sera avrei preferito parlarvi di calcio, quello vero. Avrei voluto esprimervi, a distanza di quattro giorni, ancora una volta la mia immensa gioia per la quinta Coppa Italia conquistata dagli azzurri (il secondo trofeo da me visto in 25 anni di vita, il primo della gestione Benitez), oppure della festa al San Paolo prima del match contro il Cagliari, con un entusiasmo contagioso proveniente da tutti i settori dello stadio.
Ed invece no, questo non è possibile. La festa ieri non c’è stata perché, purtroppo, qualcuno ha deciso di rovinare la vita di Ciro, un ragazzo come tanti altri, sparando colpi di arma da fuoco fino a quando la pistola non si è inceppata . Quanto accaduto sabato prima di Fiorentina-Napoli ha disgustato tutti, me compreso. Tuttavia, ciò che mi ha disgustato allo stesso modo (se non di più) sono state tutte le dichiarazioni successive al triplice fischio dell’arbitro.
Pradè non ha avuto alcun dubbio nel dichiarare che “Firenze ha vinto, hanno vinto i suoi tifosi, la famiglia Della Valle. Lo sport è aggregazione, siamo fieri di quello che è successo”. Ma siamo davvero sicuri che Firenze ha vinto, mentre Napoli ha perso? Che lo vadano a raccontare ai ragazzi del Napoli Club Bologna (clicca qui per la nostra esclusiva), assaliti in un autogrill da duecento tifosi viola. Oppure lo vadano a raccontare ai ragazzi del Napoli Club Pisa (seconda esclusiva), costretti a togliersi le sciarpe ed a subire pesanti offese in un’altra area di sosta, sempre ad opera di un gruppo di tifosi fiorentini.
Lo stesso Diego Della Valle ha parlato poi di cultura ed etica sportiva, affermando che mai avrebbe mandato il suo capitano sotto la curva. Eppure, pur non essendoci Pasqual in prima persona, sotto la Curva Sud dello stadio Olimpico la situazione non era molto più tranquilla rispetto al settore occupato dagli ultras napoletani. Per non parlare poi dei cori beceri sul Vesuvio, accolti dai tifosi partenopei con grande classe e grandi applausi ironici.
In tutta Italia, in quasi tutte le trasmissioni sportive, politici, opinionisti ed altri addetti ai lavori parlano soltanto di Genny ‘A Carogna’, senza capire che lo scempio più grande è andato in scena all’esterno dello stadio, senza capire che la vita di un ragazzo è appesa ad un filo. Dove erano le forze dell’ordine? Perché non sono stati scortati a dovere i tifosi? Quale era il piano di sicurezza studiato da mesi?
Tornando all’argomento “tifosi”, sia chiaro che non voglio incappare nello stesso errore fatto dalla società viola: rispetto i tifosi della Fiorentina e sono convinto che la stragrande maggioranza di loro sia gente perbene. Tuttavia, i problemi sabato (fuori dall’Olimpico) ci sono stati da ambo le parti ed è per questo che la mia rabbia si fa sempre più forte. Dire Firenze ha vinto, parlando solo dei problemi sorti nel settore azzurro, non è giusto…