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Una laurea? Sì, una laurea. Il presidentissimo De Laurentiis riceverà la laurea honoris causa a Roma. A conferirla è l’American University, “per quanto realizzato da imprenditore nel cinema e nel calcio”.

Il riconoscimento è solo l’ultimo dei “pezzi da 90” che contraddistingue la vita e la carriera di Aurelio De Laurentiis. Produttore, dirigente, imprenditore, titolare della Filmauro, consigliere della Lega Calcio, Cavaliere del Lavoro e Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. Insomma, Aurelio non se la passa male.

Senza di lui, capolavori come “Un borghese piccolo piccolo” o “Amici miei” di Mario Monicelli non avrebbero mai visto la luce. Senza di lui “Il mostro” di un ancora giovane Roberto Benigni non avrebbe avuto una produzione. Senza di lui (forse, purtroppo) non sarebbe partita la saga delle “Vacanze di Natale” e il must dei cinepanettoni tutti italiani.

Senza di lui, soprattutto, il Napoli chissà dove sarebbe ora. Perché dobbiamo dirlo: il presidentissimo De Laurentiis sarà pure vulcanico, presuntuoso, impetuoso, visionario, taccagno (?), avaro, poco simpatico, autoritario e autorevole, ma – diciamolo forte  – ora non saremmo qui. Di sicuro.

Per questo, apprendiamo con piacere la spiegazione della laurea ad honorem, e la condividiamo in pieno. Insomma, il 23 maggio, alle ore 11, presso Villa Aurelia in Largo Porta di San Pancrazio a Roma, c’è un altro, l’ennesimo, appuntamento importante per Aurelio. Chissà come festeggerà, chissà se anche in quel caso avrà pensato a delle sorprese, chissà se allieterà il pubblico in sala con uno dei suoi celebri discorsi. Chissà se per festeggiare penserà a un piccolo regalo da fare a Benitez. Intanto, auguri Presidente!

Raffaele Nappi

Articolo modificato 7 Mag 2014 - 12:36

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