Giandomenico Mesto è tornato a giocare una partita da titolare dopo il gravissimo infortunio al ginocchio. La sfida interna con il Cagliari rappresenta, per l’ex esterno del Genoa, una nuova partenza, alla quale, superando lo scetticismo di alcuni, si è fatto trovare pronto, sia mentalmente che fisicamente.
UOMO DI BENITEZ – Prima dell’operazione, Mesto era diventato uno degli uomini di Benitez. Un giocatore che l’allenatore iberico aveva valorizzato e nel quale aveva riposto grandissima fiducia, facendolo giocare sia destra ed a sinistra, preferendolo anche ad un giocatore di ruolo come Pablo Armero. Nella sfida di ieri, al San Paolo, Rafa lo telecomandava, soprattutto nel primo tempo avendolo vicino la panchina, esortandolo, in più di un’occasione, a salire, senza perdere le misure con il resto della squadra e con il compito di tenere a bada un levriero come Victor Ibarbo.
Missione riuscita, alla grande. E, a dirla tutta, conoscendo la sua professionalità, bisognava aspettarselo. Una professionalità che si è confermata anche quando si è trattato di attendere il proprio turno, anche quando il richiamo del campo era diventato fortissimo. Lui, in silenzio, si è allenato, ha testato la resistenza del suo ginocchio, si è reintegrato nei movimenti del mister ed ha fatto gruppo. Tutti fattori fondamentali per costruire la base per un ritorno tra i titolari.
LA REAZIONE DI ZUNIGA – Un silenzio quello di Mesto che non fa il pari con quello di Zuniga che, sempre ieri, quando ha visto subentrare Radosevic e non lui, si l’è presa, lanciando per aria la casacca del riscaldamento, prima di risedersi in panchina.
Un gesto sicuramente non simpatico, che Benitez non ha accolto nel miglior modo possibile, come giusto che sia. Il mister madrileno ha sempre detto che la gestione degli infortuni è fondamentale e che un giocatore deve rientrare in campo solo quando è al massimo delle proprie forze, per non rischiare in ricadute.
E’ accaduto con Higuain ad inizio stagione, con Mesto durante la parte centrale ed ora sta toccando all’esterno colombiano ed a Christian Maggio.
Forse, a volte, bisognerebbe ragionare un po’ di più. Ed essere come Mesto, dei faticatori che lavorano nel silenzio.
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Articolo modificato 7 Mag 2014 - 17:12