Si dice che il tre sia il numero perfetto. Si ricorda, infatti, la magnifica opera dantesca nella quale il numero di fama religiosa compariva con frequenza: 33 sono le cantiche, 3 sono i libri. L’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso.
Se dovessimo inserire il Napoli di Benitez in uno dei tre luoghi divini, sarebbe difficile scegliere anche se, tra gli alti e i bassi, la zona centrale, quella tra il cielo e la Terra, sarebbe forse il più adatto.
Con la vittoria della Coppa Italia e le braccia di Hamsik propendenti verso l’alto, si può dire di aver toccato “il cielo con il trofeo” ma i fatti antecedenti e anche posteriori alla vittoria hanno reso il morale dei napoletani (e non solo) davvero giù.
Tralasciando il lato extracalcistico, questo Napoli si può definire con una sola parola: costante. Non solo dal punto di vista del rendimento ma anche dei numeri. Un forte equilibrio ha caratterizzato tale stagione.
Difatti, la squadra azzurra ha il terzo attacco del campionato con 67 reti segnate, la terza difesa con 36 goal subiti e per finire ha conquistato matematicamente il terzo posto, dunque i preliminari in Champions League.
Numeri che fanno riflettere per l’ncredibile parità. C’è da aggiungere però che la Juventus e la Roma hanno disputato davvero un campionato oltre tutte le aspettative, in particolare la squadra di Garcia ha mostrato fin da subito la voglia di vincere e la compattezza, non facile soprattutto quest’ultima dati i diversi nuovi arrivi e il cambio allenatore.
Nulla togliere al Napoli, ovviamente, che insieme a tanta, come abbiamo detto, costanza ma anche equilibrio è riuscito a mostrare il carattere e la grinta giusta al momento opportuno.
Tutto sommato, il numero tre è ciò che rispecchia un po’ questa stagione: i goal segnati contro il verona (non succedeva da anni) o contro la Roma in Coppa Italia al San Paolo o quelli contro la Fiorentina nella finale o ancora quelli siglati nell’ultima in casa con il proprio pubblico (data la squalifica dell’intero campo nelle ultime di campionato) contro il Cagliari ma anche la prima tripletta di Higuain con questa maglia contro la Lazio.
Insomma, dall’Inferno della C, al Purgatorio di questi ultimi anni, ci si aspetta il passaggio in Paradiso, ovviamente condito da ottimi acquisti e il tricolore cucito sul petto.
Sognare non costa nulla e la realtà potrebbe, in futuro, combaciare proprio con i desideri dei milioni tifosi azzurri.
Articolo modificato 8 Mag 2014 - 14:17