Inizio e fine stagione, si sa, sono la sua specialità. Goran Pandev è fatto così: parte e finisce alla grande. L’inverno non fa per lui, calcisticamente parlando va quasi in letargo. Nella primavera del triplete interista, andate a rivedere la sua memorabile partita e il gol storico in casa del Bayern che aprì la strada verso il trionfo in Champions. Parlate di Pandev a Mourinho e allo “special one” portoghese si illuminano gli occhi. Oggi i due scambiano frequenti sms come fanno i vecchi amici. È lo specialista di coppa Italia, ne ha conquistate cinque, due con la maglia azzurra. «Napoli è stato il posto giusto al momento giusto. Avevo bisogno di un ambiente caldo e di pressioni che tornassero finalmente forti. Avevo fame di tifosi che mi facessero sentire di nuovo importante»: si presentò così a De Laurentiis e ai napoletani. Goran vive di emozioni, di fiammate, ma quando si accende non lo fermi più. Come adesso.
Questi sono i suoi mesi, le sue partite. Come martedì sera: gara sontuosa nonostante il clima surreale. Un gol, assist, due rigori, deliziose giocate con il mancino. Non solo il Cagliari: complici i contrattempi fisici di Higuain, da un mese è in grande spolvero, il più in forma tra gli attaccanti. Ha il contratto in scadenza tra dodici mesi, più un’opzione per l’anno successivo: è combattuto tra la smania di voler giocare più spesso e il desiderio di chiudere da napoletano la carriera. Non è una priorità di mercato ma anche lui dovrà indirizzare presto le proprie scelte. Qui non sarà titolare fisso, avrà lo spazio che merita: quest’anno 30 presenze e sette reti in campionato. A Napoli Goran fa vita tranquilla e riservata. Dalle sue parti è un idolo. L’ultimo re macedone è un uomo del popolo di Strumica, la città natale, dove nella piazza principale ha aperto il “Cafè bar 19” come il numero che porta sulla casacca azzurra. Un calciatore ma soprattutto un uomo che senza alcuna propaganda accoglie e insegna calcio a centinaia di aspiranti calciatori dell’Est, uno che non dimentica le proprie origini e che alimenta le passioni dei ragazzini dei Balcani, tutti con un solo sogno: diventare un giocatore, diventare come Pandev. La casa dei sogni si chiama Accademia Goran Pandev: ci sono campi da calcio, palestre, una mensa, una scuola e presto anche un piccolo albergo per ospitare quei ragazzi che raggiungono Strumica da molto lontano.
Una cittadella dello sport finanziata dal Pandev che nessuno conosce, alcuni dei suoi pupilli sono già nelle file delle varie nazionali giovanili e un classe ’97 nel periodo natalizio ha sostenuto un provino anche con il Napoli a Castelvolturno: ne seguiranno altri. La gestione del centro è affidata alla cognata Venera, il Cafè 19 è invece sotto la gestione di papà Hristo: rigorosamente in diretta, qui vengono trasmesse tutte le sfide del Napoli, Strumica è un sobborgo del tifo partenopeo. Bar pieno martedì sera per celebrare il nuovo record di reti realizzate con la maglia azzurra in campionato: prima erano sei, adesso siamo a sette. E non è finita, siamo in “periodo Pandev”. Poi si parlerà di mercato e quindi di futuro: sono arrivate offerte da Dubai, Monaco e Russia. La moglie Nadica, il figlio Filippo per non parlare della piccola Ana nata proprio a Napoli sono felici qui. Come Goran, restio a fare la valigia per l’ennesima volta: ama la città e i tifosi che gli hanno restituito stimoli e passione. Parlerà con Benitez: conosce le condizioni del club. Presto l’ultimo re macedone dovrà decidere.
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 8 Mag 2014 - 13:19