La Spagna domina, la Gran Bretagna ha più squadre, l’Italia è in ottima posizione, ma la classifica di Forbes dei venti club più ricchi al mondo si tinge d’azzurro con il Napoli che raggiunge la posizione numero 20. Con una perdita del 10% del proprio valore ma, al contrario, con un ottimi ricavi operativi: con un risultato di 47 milioni (di dollari) il club di De Laurentiis si colloca in undicesima posizione tra tutte le società calcistiche. Dati e valori enumerati da Forbes in relazione ai dati del 2012-2013 che più che inorgoglire fanno venire un grande magone, perché il divario dai top club europei è mostruoso e difficilmente colmabile in tempi brevi. Così se il Napoli è valutato 296 milioni di dollari (212 milioni di euro) le due spagnole che per la prima volta insieme dominano la classifica sono a distanza siderale: 3,44 miliardi il Real Madrid con un incremento del 4%, un fatturato di 675 milioni di dollari e ricavi operativi di 172 milioni; 3,2 miliardi per il Barcellona, in crescita del 23%, con un fatturato di 627 milioni e ricavi per 154 milioni. Risultati che si devono all’essere al vertice della Liga spagnola e in Champions League da anni con sponsor stratosferici: per i madrileni 52 milioni l’anno dall’Adidas e 39 dagli Emirates, per i catalani 45 dal Qatar e 44 dalla Nike. Nel regno dei club miliardari c’è il Manchester United (2,8 miliardi) al terzo posto nonostante i problemi di quest’anno che hanno perfino impedito la qualificazione in Champions con rilevanti conseguenze economiche per il prossimo anno, che tuttavia vanta un accordo di sette anni con la Chevrolet da 559 milioni.
Al quarto posto il Bayern di Monaco di Guardiola (1,8 miliardi), il cui valore è cresciuto del 41%. I tedeschi, oltre a notevoli sponsor, possono far affidamento su ben 3100 fan club con 225mila tifosi registrati. L’Arsenal (1,3) conquista il quinto posto in classica. Cinque delle prime dieci squadre sono inglesi, e non è un caso. Nella speciale classifica due nuove entrate: il Psg di Cavani e Lavezzi al 15esimo posto grazie alla spropositata sponsorizzazione da 260 milioni dell’Autorità del turismo del Qatar, e il Galatasaray al sedicesimo posto. E le nostre? Complessivamente non messe male. Dopo la Gran Bretagna, che ha sei club nella top 20, è l’Italia ad avere più società in classifica, ben 5. Secondo Forbes dipende dai diritti televisivi legati ai campionati nazionali che fruttano lucrosi introiti alle squadre, con al primo posto i 2,6 miliardi di dollari che arrivano alla Premier League e al secondo posto gli 1,3 miliardi per la Serie A.
Il club tricolore più ricco, secondo Forbes, è il Milan, ottavo con un valore di 856 milioni e un fatturato di 343 milioni. I ricavi dei rossoneri sono alla pari di quelli del Napoli, cioè 47 milioni ma, al contrario degli azzurri, sono alti i debiti che ammontano a 38 milioni. La Juventus campione d’Italia si posiziona al nono posto in classifica (valore 850 milioni), che invece ha pochi debiti, un fatturato e ricavi più alti del Milan. L’Inter di Erik Thohir è messa bene al 14esimo posto: ha un valore di 483 milioni ma debiti per 48 milioni ed è in perdita (i dati sono riferiti al 2013) per quanto riguarda i ricavi operativi. In crescita la Roma di James Pallotta alla casella numero 19, con un valore di 307 milioni ma ricavi operativi in negativo, e quindi il Napoli, il cui valore è stimato di 296 milioni, con zero debiti, un fatturato di 156 milioni (a livello dell’Atletico Madrid finalista di Champions League ma lontanissimo dagli altri club della top 20) e un ottimo risultato per quanto riguarda i ricavi operativi.
FONTE Il Mattino