Ci sta provando con tutto se stesso, non tirandosi ma indietro: fendenti precisi dalla distanza, colpi di testa e persino calci di rigore ma nulla. La sfida tra Marek Hamsik ed il gol si rinnova ad ogni partita ma sembra che la porta per lui sia davvero stregata. A riprova di un momento non troppo fortunato, il penalty calciato nella ripresa del match di martedì scorso al “San Paolo” contro il Cagliari. Già nella prima frazione di gioco l’arbitro ne aveva concesso uno, magistralmente realizzato da Mertens, in gol nel giorno del suo compleanno nonostante tutto il pubblico gridasse a gran voce il nome del capitano. Il bene della squadra prima del rendimento personale e palla ceduta al folletto belga che non ha deluso le aspettative.
Al bis però, lo slovacco non si è tirato indietro, anzi. I cinquantamila del “San Paolo” lo incitavano, tutti i flash erano per lui: breve rincorsa e traversa clamorosa. Poco male, il risultato era già al sicuro ma sul volto del capitano è improvvisamente tornata una grande amarezza mista a rassegnazione ed incredulità per l’ennesimo errore, figlio però unicamente della sfortuna. Il pubblico lo acclama ancora, facendogli sentire il suo affetto, così come la società che gli rinnova costantemente e quotidianamente la sua fiducia, ponendolo al centro del progetto Napoli e Benitez.
Lo slovacco non si tocca, è una delle punte di diamante del Napoli, anche quando non segna. E’ vero che il gol manca dal 2 novembre scorso ma intanto, ha osservato una lunga sosta per infortunio con una ripresa fisica e psicologica lenta e difficile. Adesso Marek sta bene ed il ritorno al gol è solo questione di tempo. Altre due gare per chiudere la stagione con qualche rete in più e soprattutto sbloccare il suo lungo digiuno per scacciare via le tante voci di mercato che da tempo di susseguono ma che, in particolar modo in questo momento, sono solo frutto della fantasia.
Alessia Bartiromo
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Articolo modificato 9 Mag 2014 - 12:07