Riguardando le statistiche di Napoli-Cagliari, saltano all’occhio alcuni dati: tre gol per gli azzurri, un tiro respinto, una traversa, due fuorigioco, quindici cross, 482 passaggi utili, 547 passaggi e su diciassette contrasti, ben tredici vinti. Il Cagliari, dal suo canto, vanta nonostante il netto predominio azzurro un possesso palla del 49%, otto tiri respinti, undici cross, 522 passaggi, 453 passaggi utili e sedici contrasti vinti su diciannove. Ritornando con la mente anche alla finale di Coppa Italia contro la Fiorentina a Roma, è tutto più chiaro: il Napoli finalmente sta palesando cinismo, forte della grande versatilità dei suoi interpreti e di uno spirito di sacrificio generalizzato. Oltre ad una maggiore precisione, gli azzurri riescono a stringere i denti e fare gruppo anche nelle circostanze di maggiore difficoltà, quando devono dare il massimo per non vanificare gli sforzi fatti in precedenza, con le ali che all’occorrenza ripiegano in difesa, i mediani che filtrano ed impostano ed i difensori che scendono e sono spine nel fianco degli avversari.
Tutti aiutano tutti ed all’occorrenza diventano bomber per una notte, così come succede spesso a Dzemaili, Inler, Fernandez, Albiol, Henrique e Britos. E’ proprio Dzemaili il simbolo di questa poliedricità, con ben sei reti in attivo in campionato, le stesse di Hamsik. La stoffa da goleador, lo svizzero l’ha ritrovata lo scorso anno, quando siglò una fantastica doppietta al Torino, sancendo la vittoria in rimonta dei partenopei. Anche quest’anno non si è fatto mancare un surplus di gioie con le belle reti siglate, ultima proprio quella martedì al “San Paolo” ai danni del Cagliari. Lo seguono a ruota anche i difensori ed in particolar modo uno degli ultimi arrivati Henrique, autore di un eurogol indimenticabile al Catania. Chi è che manca all’appello dei marcatori più freschi è il capitano Marek Hamsik, fermo allo scorso novembre.
Non solo reti da azione ma anche da calci da fermo: spesso Mertens e Ghoulam si incaricano di batterli, così come i rigori, con l’ultimo ai danni dei sardi trasformato proprio impeccabilmente dall’ala belga. Insomma, ogni pedina dà il massimo e concreto contributo alla conquista del successo incrementando il risultato: Rafa Benitez con un grande lavoro effettuato in questo anno, può finalmente godersi una squadra completa, molto vicina al salto di qualità che richiedono i tifosi per continuare a vincere e colmare il gap con i top club d’Italia e d’Europa. Poi, davvero non ce ne sarà per nessuna.
Articolo modificato 9 Mag 2014 - 16:49