Una vittoria rotonda, figlia di due squadre serene, che hanno dato luogo ad uno spettacolo distante dai turbamenti dettati dalla classifica, un cliché di fine stagione.
SERENITA’ ACQUISITA – Un Napoli spensierato, soddisfatto da una stagione che ha visto un ritorno in Champions che rispecchia la continuità ormai raggiunta dalla società, e impreziosita dal secondo titolo in meno di due anni, non male per una squadra che storicamente, salvo il periodo d’oro, non ha mai riempito con tanta costanza la propria bacheca. Sazia anche la Sampdoria che dall’approdo di Sinisa Mihajlovic ha raggiunto la solidità giusta per carpire una salvezza tranquillissima.La differenza in questi contesti, la fa indubbiamente la qualità, ma anche le motivazioni di alcuni interpreti, varie e disparate, e rimarcate anche da Rafa Benitez nell’ultima conferenza stampa, affermando che avrebbero caratterizzato queste ultime partite di campionato apparentemente inutili. Ambizioni Mondiali, voglia di riscatto in rosa, tutti fattori che in partite come queste danno quel quid in più, accompagnati all’indubbia superiorità tecnica che separa azzurri e blucerchiati.
LA CRONACA – Che i presupposti sarebbero stati questi, che i ritmi non sarebbero stati forsennati si intuisce dai primi scampoli di partita. Un Napoli dalla difesa sperimentale, Mesto centrale e Maggio e Revelliere sule fasce, gestisce prima di affondare ma rischia di essere infilato al 13′ di gioco da un inserimento del propositivo Soriano, che non riesce a sfruttare al meglio un’amnesia di Jorginho in area di rigore. I blucerchiati provano a premere, da notare anche una distrazione di Reina in fase d’impostazione che rischia di mandare in porta Maxi Lopez, ma al ventesimo il Napoli sfonda. Su azione d’angolo il giovane Fiorillo si esalta su un’incornata di Fernandez,l’unico acuto in una prestazione all’insegna dell’insicurezza per il vice di Da Costa, ma non può nulla sul tap-in ravvicinato di Duvàn Zapata, ottima la risposta del giovane colombiano chiamato a sostituire Higuain. Uno a zero Napoli e comincia l’assolo: in meno di quindici minuti Insigne e Callejon timbrano il cartellino, bordata pazzesca per il numero 24 azzurro, una punizione insidiosa per lo spagnolo neo-papà. Nel mezzo della sinfonia degli uomini di Benitez l’unica nota stonata è rappresentata dal bel gol di Edèr, che con un gran destro dalla distanza fulmina Reina e accorcia momentaneamente le distanze. Il primo tempo si chiude sul 3-1 su una traccia ben definita, un copione che si mantiene lineare anche durante l’ultima frazione di gara. Marek Hamsik trova il goal dopo un digiuno che durava da novembre(Catania al San Paolo), a chiudere un’azione ispirata da uno Zapata in gran giornata, che manda lo slovacco in rete con un assist alla Higuain. Giusto premio per un Marek in crescita, sul 4-1 la partita è in ghiaccio, l’autorete di Mustafi per il momentaneo 5-1 e la rete nel finale di Wszolek che chiude la sfida sul risultato finale di 5-2 sono il corollario di un match che non ha mai avuto storia.
RECORD E SORRISI – Una partita dalla poca tensione, dove gli azzurri non hanno quasi mai rischiato nulla, che comunque lascia il segno, quella del Napoli al Ferraris è la decima vittoria in trasferta degli azzurri quest’anno. Record di tutti i tempi per la società. Ennesimo vanto di una stagione, la prima di Benitez, l’inizio di un ciclo che ha già dimostrato di essere importante. Una sfida caratterizzata da tante note liete, il sigillo di Insigne che sà di Brasile, la fine del digiuno di Hamsik, il ritorno in campo di Zuniga dalla sfida del 1 ottobre contro l’Arsenal, l’esordio che rimarrà nel cuore di Toni Doblas, che conclude con un gettone un’esperienza che per lui sarà indimenticabile. Ad emergere però è la prestazione sontuosa di Zapata, che ha dimostrato, se mai ci fossero dubbi, che l’investimento forse è stato azzardato e probabilmente il giovane colombiano non è ancora pronto per la realtà azzurra, ma il talento c’è. Un talento grezzo che mostra doti sia in fase realizzativa che di partecipazione alla manovra, e che merita di essere valutato dopo una stagione in prestito giocando con continuità.
MESSAGGIO RECEPITO – Puntare ai record e dare segnali forti, questo l’input di Benitez alla vigilia della sfida, risultato raggiunto dando spettacolo e regalando un pomeriggio di bel calcio. Lo sguardo ormai è proiettato ad un’annata, la prossima, che sarà dura ma da disputare al massimo.
Edoardo Brancaccio
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