Già un premio alla (mini) carriera. Un finale di stagione col botto per loro, in virtù di ciò che sono riusciti a combinare lungo un’annata a tratti stupefacente. E Benitez non è mica tipo da lasciarsi pregare, lui che un occhio l’ha spesso proiettato al di là della recinzione di Castel Volturno. Verso i campi Kennedy, o il centro sportivo di Sant’Antimo, insomma ovunque calcassero l’erba i talentini della Primavera. Ed eccone perciò due in prima squadra: convocati alla penultima di campionato e forse non solo per restare a vedere l’effetto che fa. Igor Lasicki ed Antonio Romano, rispettivamente classe ’95 e ’96 (ma entrambi diciottenni), a Genova con Reina, Hamsik, Callejon, e quell’Insigne che ci si augura possa conoscere svariate imitazioni. Non c’è da stupirsi se ad una piccola porzione della meglio gioventù azzurra sia arrivato un regalo inaspettato, soprattutto sincero, anche se questo Napoli destinato alla Samp, dovrà fare a meno di Albiol, Britos, Behrami, Dzemaili e Bariti, che sta a dire vuoti sostanziosi in difesa e centrocampo.
Lasicki. Ha già stupito tutti per la velocità con cui s’è adattato al calcio italiano, raccogliendo costantemente i frutti di una esemplare applicazione. Igor Michal Lasicki, polacco di Walbrzych, è arrivato a Napoli alla fine di luglio del 2012 e, dopo poco più di un anno, è stato blindato dalla società azzurra fino al 2017. Dal settore scouting ai vertici delle giovanili, tutti continuano a credere nel biondissimo spilungone che riesce a migliorare di giorno in giorno, diventando nel corso della stagione perno imprescindibile nella difesa a quattro di Saurini. E per giunta gran gol al Real Madrid in Youth League.
Romano. Anche lui s’è legato al Napoli (fino al 2016) dopo aver attirato le mire di club come il Liverpool (il procuratore è Fabio Andreotti, lo stesso di Insigne). Nativo di Pollena Trocchia, come il polacco è stato convocato nelle varie nazionali, disputando anche i mondiali (con l’Under 17). Vistosi i progressi nel ruolo di interno sinistro di centrocampo (era partito da trequartista), in verità mai perso di vista da Benitez che l’aveva schierato lo scorso agosto con la prima squadra nell’amichevole a Cesena. Ed alla fine non aveva lesinato complimenti.
Fonte: Corriere dello Sport