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Marek, ma non solo. Rafa ritrova cinque eroi in una partita sola

Ogni film ha bisogno di eroi, e nessun sceneggiatore toglie l’eroe di mezzo dopo pochi minuti di pellicola. Rafa di eroi in questa partita ne trova addirittura quattro: Mesto, Hamsik, Maggio e Zuniga. Senza dimenticarne un quinto: Doblas. Con quelle facce un po’ così, i cinque eroi di Marassi sembra tutti baciati da una strana congiunzione astrale: si sono ritrovati qui, come in un appuntamento con il destino. Mesto, Zuniga e Zuniga gettano via definitivamente le stampelle; Hamsik ritrova il gol che mancava dal 2 novembre scorso; Doblas incontra il suo esordio in serie A. Non sono cinque personaggi in cerca d’autore perché Benitez di loro sa tutto. Un giorno speciale, da ricordare, per ognuno degli eroi azzurri. Per Zuniga, per esempio.

Si teneva il fianco Camilo e guardava la panchina sconsolato. Pensava che neppure questa volta Benitez lo avrebbe fatto entrare. Con il Cagliari non glielo ha perdonato: ha preso la casacca e l’ha gettata a terra davanti ai suoi occhi.Questa volta, no. Benitez non ha fatto sgarbi: lo ha fatto riscaldare e lo ha fatto entrare. Fine di un incubo iniziato il 18 ottobre con un’operazione al menisco che doveva riportarlo in campo dopo appena 20 giorni e che invece lo ha tenuto fuori per sette mesi. E che ora lo tiene sulle spine: perché in Colombia il suo posto in nazionale non lo danno più così sicuro. Per questo Zuniga andava di fretta. La stessa fretta che aveva in estate quando voleva da De Laurentiis il rinnovo del contratto. L’ultima gara in serie A proprio a Marassi, il 28 settembre scorso. Poi il match con l’Arsenal e il lungo, lunghissimo, a tratti inspiegabile stop. Ora Zuzu è tornato ma con Benitez c’è un rapporto tutto da costruire.

Il personaggio numero due, ma non certo per importanta, del pomeriggio di Marassi, è Marek Hamsik: è uscito dal campo quasi in lacrime. Ma nessuna paura: è stata solo una distorsione. Di poco conto. L’eroe slovacco dopo un minuto e mezzo della ripresa ha fatto gol. Missione compiuta: martedì al San Paolo un intero stadio invocava il suo nome. Marekiaro non segnava dal 2 novembre: 6 mesi all’asciutto. Se gli avessero pronosticato un simile digiuno lo slovacco non ci avrebbe creduto: eppure l’annata è andata così, con la Slovacchia che non ha ottenuto il pass per i Mondiali e lui che ha smarrito la via del gol. Finalmente il pupillo di De Laurentiis ha ottenuto quello che voleva: segnare. E dire a tutti: guardate ragazzi che ci sono anch’io. Così è andata.

È stato anche il pomeriggio di Christian Maggio: ultima presenza contro la Roma all’Olimpico e poi la grande paura per il pneumotorace di ritorno dalla trasferta in Europa League con il Porto. Un intervento che lo ha tenuto fuori per due lunghi mesi. Lui che insegue il Brasile e che ha una voglia matta di prendere parte al secondo mondiale della sua carriera, dopo quello sudafricano. Lui che magari insegue anche il rinnovo di un contratto che scadrà a giugno del 2015: dicono, ma lui nega, che abbia già raggiunto l’accordo con la Lazio. Di sicuro, non ha alcun appuntamento con il Napoli per discutere il prolungamento. Ma non è finita: perché nel pomeriggio alla ricerca di eroi, c’è anche Toni Doblas: dopo Colombo, Reina concede anche allo spagnolo di Siviglia la gioia di prendere il suo posto tra i pali. Forse, un record: il Napoli quest’anno ne ha alternati ben quattro di portieri (c’è anche Rafael). Doblas ha recitato alla perfezione il ruolo che Benitez gli ha consegnato. Doveva fare la riserva di Reina. Lo ha fatto con discrezione e serietà. Infine Mesto, difensore centrale per emergenza e per scelta. Rafa lo ha voluto nuovamente schierare tra i titolari e lui non ha deluso. «Siamo tutti soddisfatti per la prova, siamo un gruppo eccezionale, il prossimo anno lavoreremo per migliorare il piazzamento di questa stagione».

Fonte: Il Mattino

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Scritto da
redazione