Dopo il primo appuntamento, che ha trattato il reparto offensivo azzurro (leggi qui), la lente d’ingrandimento della redazione di SpazioNapoli si sposta sul futuro della zona nevralgica del campo. Se l’attacco ha rappresentato l’esaltazione di questa prima fase del progetto di Rafa Benitez, il centrocampo così come la difesa, che tratteremo in maniera dettagliata prossimamente, ha sofferto per alcuni tratti della stagione il processo di metabolizzazione dei dettami del tecnico. Sarà quindi una priorità assoluta garantire maggiore fosforo e personalità ad un reparto che costituisce l’ossatura di ogni top team che si rispetti, la chiave di volta essenziale per avere costanza di prestazioni e risultati nell’arco di un’annata, basti guardare, giusto per rimanere in Italia, a Juventus e Roma, che in mezzo al campo possono vantare le loro migliori individualità.
Chi resta e chi va via – Un’annata non semplice, come detto, per i centrocampisti azzurri, il terzetto di pretoriani di Walter Mazzarri: Inler, Behrami e Dzemaili, chiamati a disimpegnarsi un sistema di gioco radicalmente opposto a quello in cui erano stati impiegati negli anni precedenti. Non più compiti esclusivi di rottura e di ripartenza, bensì un’accorta predisposizione al possesso, una sapiente gestione della sfera ad innescare le folate degli avanti azzurri da un lato, e dall’altro ad allentare la pressione degli avversari. Senza esulare dalle imprescindibili mansioni da frangiflutti, da filtro, essenziali in un modello di calcio come quello dello spagnolo. Un’idea, quella di Benitez, perfettamente in linea con i dettami del calcio moderno, in cui a centrocampo è basilare distriscarsi in entrambe le fasi di gioco con disinvoltura e naturalezza. Gokhan Inler è riuscito nel tempo a cucirsi addosso questo ruolo garantendo una discreta costanza di rendimento, soprattutto dall’approdo in azzurro di Jorginho, che arrivato a Gennaio dal Verona ha dimostrato di sapersi calare a dovere in un contesto agli antipodi, come pressioni ed esigenze, con quello scaligero, personalità e intelligenza, oltre ad un’ottima tecnica, le maggiori qualità dell’italo-brasiliano classe ’91, indubbiamente un investimento oculato e lungimirante. Discorso diverso per gli altri due svizzeri, sia Behrami che Dzemaili, nonostante il loro indiscusso valore sono apparsi talvolta limitati, essendo legati ad un calcio unilaterale. Diga in mezzo al campo lo svizzero di origini kosovare, ma con evidenti limiti in fase d’impostazione, mentre l’ex Parma ha nelle corde indiscusse doti da incursore, ma non molto attinenti alle richieste del vate madrileno, già pieno di alternative in questo frangente. Saranno questi ultimi due con ogni probabilità gli epurati in questa zona del campo, entrambi hanno molto mercato in seguito alle ottime prestazioni degli ultimi anni, baluardo instancabile dal valore riconosciuto il numero 88 azzurro, mentre per il suo connazionale parlano i numeri: 16 goal e 8 assist nelle ultime due stagioni, mica poco. I due calciatori hanno estimatori sia in Premier League che in Serie A(che Mazzarri straveda per Behrami non è un mistero) e la dirigenza azzurra prevede di incassare una cifra superiore ai 15 milioni da investire nel mercato in entrata. Probabile anche la partenza del giovane Josip Radosevic per il quale quest’estate potrebbe essere vagliata un’opportunità in prestito, per crescere e mettere in mostra le proprie qualità con un minutaggio consistente. Da valutare il destino di Omar El Kaddouri in comproprietà con il Torino e reduce da una stagione in cui è praticamente esploso alla corte di Gianpiero Ventura.
Sogni ad occhi aperti – Date le premesse sembra scontato che siano previste grandi manovre per la mediana, un paio di acquisti che possano garantire un salto di qualità ed una maggiore possibilità di scelta dati gli stremanti impegni stagionali. Sfogliando la margherita naturale che l’occhio cada in primis sui sogni di mezz’estate, veri e propri top player che possano far saltare il banco e garantire un improving consistente al centrocampo partenopeo. Javier Mascherano è da tempo il prescelto di Rafa Benitez, giocatore dall’esperienza immensa legato al tecnico da un rapporto familistico dai tempi di Anfield Road. Giocatore a 360 gradi, che alla corte di Guardiola si è anche reinventato centrale difensivo, personalità, esperienza, tantissima quantità ma bravo anche in fase d’impostazione. Il profilo perfetto, ma una trattativa comunque difficile in cui sarà necessaria un’opera di convincimento non da poco, per un calciatore ad oggi titolare al Camp Nou, dall’ingaggio elevato e a cui le pretendenti non mancano, in particolar modo in Premier League dove ha lasciato un fantastico ricordo, prezzo: 20 milioni di euro. Javi Martinez e Ilkay Gundogan sono due nomi che al tecnico azzurro piacciono molto, e come biasimarlo, ma le trattative in questione appaiono ad oggi più ripide di una scalata a mani nude. Il basco, che quest’anno con Guardiola ha avuto qualche difficoltà, sarebbe il prototipo del calciatore che manca agli azzurri, fortissimo fisicamente, dotato di una gran tecnica, di un’intelligenza tattica rara, che gli permette di rendere al massimo sia come centrale difensivo con licenza d’impostare, che come mediano frangiflutti. La discriminante, non da poco, è che portare via il calciatore da Monaco rappresenta un’impresa per pochi, sia per l’esborso economico(ingaggiato due anni fa dai bavaresi per una cifra superiore ai 40 milioni è stato l’acquisto più costoso della storia della Bundesliga), sia per l’asta al rialzo che si prefigurerebbe in caso di eventuale, ma tutt’altro che scontata, cessione, ma che il Napoli monitori il classe 1988, fin dai tempi dell’Athletic Bilbao, è una verità. Gundogan è indubbiamente fra i migliori d’Europa nel suo ruolo, centrocampista moderno, di quelli che fanno la differenza e spostano gli equilibri. Eccellente in tutte e due le fasi, cervello fino e grande feeling con il goal, una delle colonne portanti del Borussia dei miracoli di Klopp, arrivato lo scorso anno a giocarsi il massimo alloro europeo. Il calciatore, fresco di rinnovo di contratto, ha saltato tutta l’annata corrente, ed il Mondiale alle porte, a causa di un grave problema alla schiena, 3 operazioni, problemi che hanno momentaneamente allentato la pressione sul tedesco di origini turche, Real Madrid e Manchester Utd su tutti, e che potrebbero aprire uno spiraglio in una trattativa che sarebbe comunque tanto ambiziosa quanto ardua. Il filo conduttore che lega questi nomi è inequivocabile, se è vero che sono tutti atleti che garantirebbero quella maturità e concretezza tanto agognata da Benitez, è altrettanto indiscutibile che per portarli alle pendici del Vesuvio sarebbe necessario un vero e proprio colpo di teatro.
Ossessioni e buoni affari – Nella girandola di nomi per la mediana azzurra Maxime Gonalons è una costante, il Lione sta per chiudere l’acquisto di Digard del Nizza, ulteriore indizio della probabile partenza del capitano dell’Olympique. L’accordo con il calciatore esiste da sempre sulle cifre di 1,8 milioni, resta da chiudere con il presidente Aulas, ma dopo gli eventi grotteschi di gennaio la certezza è che avverrà alle cifre(poco superiori ai 10 milioni) nei modi e nei tempi di Aurelio De Laurentiis che poco digerì i comportamenti del collega nella scorsa sessione di mercato. Viene costantemente monitorato il mastino di centrocampo brasiliano del Tottenham Sandro, recentemente escluso dalla lista dei 23 di Scolari per il Mondiale di casa, mentre il nome nuovo è quello di Morgan Schneiderlin, mediano francese classe 1989 in forza al Southampton, inserito, come Gonalons, nelle riserve fra i convocati del C.T Deschamps, il mediano non ancora venticinquenne ha messo in mostra le sue qualità in Premier League crescendo progressivamente. Rapido nonostante la stazza, molto elegante, non disdegna la rete e dalla valutazione morbida, sugli 8 milioni di euro. In Italia il nome è sempre in voga è quello di Marco Parolo che dopo le numerose stagioni in provincia vorrebbe cimentarsi in una piazza di livello superiore.
Il ventaglio è ampio, il mercato è appena agli inizi, la certezza è che Bigon garantirà a Benitez un centrocampo finalmente competitivo in tutte le competizioni.
Edoardo Brancaccio
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Articolo modificato 16 Mag 2014 - 22:32