Un idrante. Di quelli usati per spegnere gli incendi. Un bocchettone di sicurezza con un getto d’acqua fortissimo in grado di far male e capace anche di ripulire. Gli investigatori che stanno indagando sull’assurda giornata di violenza di sabato 3 maggio, culminata con il ferimento di tre tifosi del Napoli a Roma, stanno valutando una ipotesi che ora dopo ora si fa sempre più concreta. Adesso che le ricostruzioni degli “007” sono più ricche di dettagli il cerchio si sta chiudendo. Si parte da un dato che potrebbe fare poi la differenza nel corso dell’inchiesta su quanto avvenuto realmente nel giorno della finale di coppa Italia nella capitale, ovvero la presenza minima di particelle di polvere da sparo sulle mani e sul corpo di De Santis. Questo secondo la difesa dell’ultrà romanista è un elemento a loro favore in quanto non dimostrerebbe che De Santis era armato, così come lui stesso dice da quando lo hanno arrestato.
Fonte: www.ilroma.net