Benitez – Sicuramente tra le tante novità di questa stagione, l’ingaggio del tecnico spagnolo è la più grande. Di ritorno dal Chelsea, De Laurentiis scommette su di lui ed alla fine ha ragione. Benitez riesce a cambiare la mentalità del gruppo e porta un gioco diverso ed un metodo di lavoro più europeo. L’apporto di Rafa si è visto soprattutto nella grande propensione offensiva della squadra, mentre la fase divensiva è ancora da rivedere. La prossima stagione dovrà essere quella della conferma, perchè tutti sono sicuri che gli azzurri con Benitez possono fare l’ultimo passo per arrivare alla vetta.
Mercato – Il mercato è stato di altissimo livello. Sia in estate che in inverno, Bigon ha svolto un lavoro egregio in entrambe le sessioni ed ha regalato alla rosa quei valori in più che mancavano nell’epoca Mazzarri. La cessione di Cavani è stata subito dimenticata, sia per la convenienza dell’offerta – 60 milioni, che di questi tempi sono impossibili da rifiutare – sia perchè molti dei soldi “sceicchi” sono stati poi reinvestiti sul Pipita Higuain. L’argentino è soltanto la cima dell’iceberg, ma oltre l’ex Real non bisogna dimenticare che sono arrivati a Napoli calciatori come Callejon, Mertens, Raul Albiol e Jorgingo, tutti colpi ottimi, soprattutto se si guarda il rapporto qualità/prezzo.
Grande con le grandi – In tutta l’annata, i partenopei non si sono mai fatti mancare le “grandi notti”. Quando l’appuntamento era di quelli che contavano, la squadra di Benitez non ha mai fallito. E’ stata emblematica la prima partita di Champions contro il Borussia, quando gli azzurri hanno giocato a ritmi impossibili contro i vice campioni d’Europa. Anche in campionato, lo scenario è stato simile. Il Napoli è l’unica squadra ad aver trionfato contro Roma e Juventus, le prime due della classe. La partita con i bianconeri poi ha evidenziato che sulla gara singola non c’è tanta differenza con la squadra di Conte, quello che manca è la continuità
Il trionfo in Coppa Italia – Nonostante se ne sia parlato poco, a causa dei noti eventi che sono successi fuori dall’Olimpico, quest’anno sotto il Vesuvio è arrivata una nuova Coppa Italia, la seconda in tre anni. I partenopei hanno subito preso a cuore questo impegno ed hanno dominato tutte le avversarie, compresi i giallorossi in semifinale. L’atto conclusivo contro la Fiorentina di Montella si è dimostrato complicato ma vincente ed è giusto pensare che la vittoria della Tim Cup sia solo un antipasto per un menù più gustoso…
Eliminazioni Europee – Le eliminazioni in Champions League ed in Europa League sono state le delusioni più cocenti per gli azzurri. Mai sino ad ora si era vista una formazione fatta fuori con 12 punti dai gironi di Coppa Campioni, è accaduto a dicembre con un Napoli stoico che si è battuto sino all’ultimo con l’Arsenal. La differenza reti negli scontri diretti ha gettato Benitez nella competizione che aveva vinto pochi mesi prima con il Chelsea, ma l’epilogo è stato purtroppo diverso. Il Napoli viene battuto dal Porto nella doppia sfida ed anche se non ha demeritato, ha marcato i segni che mancano per diventare competitivi in campo internazionale…
Fase difensiva – Se l’attacco è stato un rullo compressore, la difesa ha mancato spesso e volentieri di forza e di compattezza. Soprattutto ad inizio anno, la squadra era molto sbilanciata in avanti e concedeva tanto alle avversarie. Nella seconda parte della stagione è emerso un super Fernandez che ha preso in mano la regia del reparto difensivo e da allora le cose sono migliorate parecchio.
Piccoli con le piccole – I tanti punti persi con squadre di bassa classifica segnano la differenza di passo che c’è stata con Roma e Juventus. Il Napoli è andato spesso in difficoltà quando non c’era l’evento di cartello, ma bensì una partita di normale gestione. La mentalità non ha aiutato e Benitez dovrà ancora lavorare sotto questo aspetto se vuole regalare ai tifosi una compagine da grande risultato e da, scongiuri a parte, scudetto.
Articolo modificato 19 Mag 2014 - 16:13