Puntata numero venti di “In Casa Napoli”. Ospite di eccezione della serata è l’ex capitano azzurro Paolo Cannavaro. Il difensore si è trasferito a Sassuolo questo Gennaio dopo otto stagioni sotto il Vesuvio. Con gli emiliani ha conquistato in extremis la fatidica salvezza ed ora si aprono nuovi scenari sul suo futuro. Ospiti della trasmissione, in veste di opinionisti, sono Mario Somma, Pino Taglialatela, Gabriele Parpiglia, Gigi De Canio, Michele Plastino e Raffaele Auriemma. Ecco le parole di Cannavaro:
Compagni del Napoli – Ancora li sento. Sono molto legato al gruppo degli azzurri e sono contento che siamo ancora in contatti. I giocatori vanno e vengono, ma l’importante è tenere vivi i rapporti. E’ inevitabile che poi mi manchi la città, anche perchè sono un tifoso, ma è altrettanto bello girare in altre squadre. Trovo molta più riconoscenza ora che sono partito rispetto a prima.
Sassuolo – La mia fortuna è aver trovato un ambiente diverso dagli altri. Sassuolo è una società piccola, una neopromossa e questo mi ha aiutato all’impatto dell’abbandono da Napoli. All’inizio è stato difficile anche perché avevamo appena cambiato allenatore. Siamo una squadra con alcuni ragazzi che vengono dalla C e con un presidente ambizioso.
Addio al Napoli – Quando arriva un nuovo allenatore per un giocatore non è facile avere la fiducia dal primo giorno. Avevo fatto un ottimo campionato, ritrovarmi poi da terzo difensore. Comprare Albiol e formare una difesa a 4 significa che l’idea è quella. Non volevo partire un gradino sopra gli altri ma neanche un gradino sotto. Per un giocatore che sta da 7 anni è la società che deve riconoscere il ruolo. Alla fine una società fa dei programmi e vanno rispettati, non vanno bene le vie di mezzo. L’idea che è passata è quella che qualcosa stessa cambiando. Con la mia età, non potevo permettermi di star fermo. Il modulo tattico non ha influito sul mio addio, perchè con il Napoli ho giocato a tre, ma in passato sono sempre stato schierato in una difesa a quattro. Sul mio addio ci sono quindi tanti motivi e tante spiegazioni, anche la mia situazione contrattuale non era idilliaca. La mia amarezza più grande comunque è non aver finito la carriera con il Napoli
Benitez – Non l’ho sentito dopo l’addio al Napoli, ma ho parlato con Bigon.
Futuro – C’è un accordo tra gentiluomini per cui in caso di Sassuolo salvo, io sarei rimasto li.
Stagione Napoli – Credo sia stata una grandissima stagione, peccato per l’eliminazione in Champions.
Successi del Napoli – Il mio momento più bello al Napoli è stata la promozione in Serie A. E’ stata la fine della sofferenza azzurra.
Coppa Italia – Ho rivissuto i miei momenti quando ho visto Hamsik alzare la Coppa. So che si prova ed ero contentissimo per i miei compagni.
Ruolo tattico – La difesa a tre o a quattro, non cambia per il centrale. I ruoli sono pressapoco gli stessi come posizione, mentre per gli esterni le cose sono diverse…
Obiettivi futuri – Spero ora di partecipare alla crescita del Sassuolo. Può essere questo uno stimolo, per il momento ho tre anni di contratto con loro
Carriera da allenatore – Non mi affascina tanto, perchè vedo che sono estremamente bersagliati.
Zapata – Credo che Duvan è un giocatore che ha bisogno di giocare di più al fine di diventare completo.
Nome ingombrante – E’ stato ingombrante relativamente, perchè poi mi sono scrollato con il lavoro questa cosa da dosso. Voglio essere presuntuoso e se il Napoli è cresciuto penso sia anche merito mio…
Articolo modificato 19 Mag 2014 - 22:46