Anthony Reveillere ha parlato ai microfoni di Radio Crc. Ecco quanto evidenziato da SpazioNapoli.it: “Esperienza Napoli? Sono stato contento della chiamata del Napoli. E’ stata una grande esperienza, in una città incredibile. Abbiamo fatto una grande stagione, vinto la Coppa Italia e sono stato orgoglioso di indossare questa maglia. Non ho mai conosciuto nella mia carriera un tifoso caldo come quello napoletano.
Restare? Avrei voluto continuare la mia permanenza. Ho trovato tanti amici, la mia famiglia si è trovata sempre bene. Volevo continuare ma purtroppo non decidevo io. Sono arrivato dopo le difficoltà di Maggio e Zuniga, e hanno puntato su di me.
Futuro? Spero di ritrovare presto una squadra, magari in Italia, un campionato che mi piace.
Città? Mi rimarrà impressa nel cuore la squadra, ma soprattutto la città.
Triste? Un po’, perché mio figlio mi ha sempre chiesto di rimanere qui ed è normale essere tristi. Ho trentaquattro anni, ho vissuto tante esperienze e ripartirò al più presto. Voglio ringraziare tutti, da Bigon a De Laurentiis che mi hanno concesso questa opportunità.
La partita che ricorderò? Sono arrivato senza essere al top fisicamente. Ho dato tutto, ho fatto il possibile, e credo di aver fatto una buona stagione. Ho dato l’anima sul campo e sono orgoglioso di aver giocato al San Paolo per il Napoli. La partita che ricorderò sarà quella della Coppa Italia e anche quella con la Juve. Abbiamo lottato per vincere e alzare la Coppa è stata una grande emozione.
Gomis? Lo consiglio al Napoli. E’ simile a Zapata ma ha più esperienza. Ha giocato con il Lione, con la Nazionale e fisicamente è fortissimo.
Gonalons? Maxime mi ha chiamato a gennaio per sapere della città e dell’esperienza italiana. E’ difficile partire a gennaio ma io gli ho consigliato di venire qui perché è una grande squadra. Non so se verrà qui in estate e poi si sa, il mercato regala grandi sorprese. L’ho chiamato più volte perché lo aspettavo a Napoli.
Scudetto? Spero che l’anno prossimo arrivi questo trionfo. Ora sarò solo un tifoso.
Napoletano? Capisco meglio l’italiano del dialetto, però poi lo imparerò”.