Il campionato è finito e i riflettori si spengono, almeno sul calcio giocato. Quelli del San Paolo ce li hanno fatti spegnere anche prima del previsto, tanto che non sono riuscita neanche a salutare tutti i miei amici di curva e i miei lettori della rubrica. Tra le cose che mi hanno tolto quest’anno, annovero anche queste. Il Napoli chiude al terzo posto, ma questo lo sapevamo già da un po’. E si comincia subito con il turbinìo del calciomercato, con gli acquisti già fatti, quelli che non si faranno mai ma se ne parla lo stesso come se fossero già a Capodichino, quelli che non vengono perché ce’è la camorra, quelli che non vengono neanche con i soldi della camorra, quelli che la camorra sembrano loro e le loro estorsioni legalizzate chiamate ingaggi. Insomma, adesso comincia il calcio che non mi piace. Quello fatto di supposizioni, di illazioni, di dichiarazioni, di maledizioni, di separazioni e di poche azioni. E comincia il mio periodo di disintossicazione. O quasi.
Ma c’è un campionato che ancora non deve finire. Ed è il caso di farne un cenno. Sto parlando del campionato di II Categoria. C’è ancora l’ultima da giocare e non perché il torneo duri tanto, ma perché ci sono volute settimane prima di trovare una sede in cui giocare la sfida. Non una sfida qualunque. La sfida è tra la prima in classifica e la seconda a tre punti. Sangiovannese contro Quartograd. Quest’ultima, non una squadra qualsiasi. Una bellissima esperienza di calcio popolare. Quartograd è un’ associazione, prima di tutto, che utilizza lo sport per operare nel sociale.
In una città, ed in particolare in una periferia, che offre pochi spazi di aggregazione per i giovani, è importante far si che lo sport, quello sano, sia accessibile a tutti, dal punto dei vista dei costi, affinché si possano promuovere e diffondere pratiche sociali quali l’uguaglianza, la lealtà sportiva e la sana competizione.
L’obiettivo del Quartograd è quello di giocare un calcio lontano dagli interessi economici. E come dargli torto, dopo che abbiamo subìto l’ennesimo allontanamento del calcio dai tifosi, con la decisione di far giocare una Supercoppa Italiana nel Qatar il 23 dicembre.
L’Associazione Quartograd, invece, non ha alcun fine di lucro, ma ha come obiettivo principale quello di aggregare quanta più gente possibile attorno ad un modo pulito di fare sport. E ci sono riusciti, se pensate che la partita in questione non è stata giocata per motivi di ordine pubblico, causa la quantità di tifosi che l’evento avrebbe richiamato. E da lì, la ricerca di uno stadio neutro che potesse contenere tutti i tifosi previsti e, al contempo, rispondere alle esigenze di ordine pubblico. Insomma, un’ardua impresa viste le condizioni in cui versano gli impianti di Napoli e provincia. E, infatti, la sede era stata anche trovata, Ercolano, ma solo un giorno prima le società sono state avvertite dell’ennesimo slittamento.
Fino ad ora. Perché finalmente uno stadio è stato trovato, una data anche e, allora, possiamo dare appuntamento a tutti coloro che vogliono vedere un calcio aggregante e senza fronzoli: domenica mattina alle ore 11:00 al campo sportivo “Paolo Borsellino” di Volla.
Zeman una volta disse:“La grande popolarità del calcio nel mondo non è dovuta alle farmacie o agli uffici finanziari, bensì al fatto che in ogni piazza, in ogni angolo del mondo c’è un bambino che gioca e si diverte con un pallone tra i piedi.” Se almeno noi, tifosi appassionati, riusciamo a non perdere di vista quel bambino, allora siamo ancora sulla buona strada.