Con Benitez un Napoli sempre meno “azzurro”

Colombo, Maggio, Mesto, Jorginho, Bariti e Insigne. Sono solo 6 i giocatori di nazionalità italiana consultabili alla voce “Rosa Napoli 2013/14”. Se poi si considera che quest’anno il giovane Bariti ha collezionato solamente 15 minuti totali in campo e che Colombo ne ha disputati a sua volta 45, il dato diventa ulteriormente sorprendente. In sostanza, solo 4 italiani sono stati parte integrante del progetto tecnico dell’allenatore iberico.

D’altronde, questo trend è apparso evidente fin dalla scorsa estate quando, all’arrivo di Benitez,  la casella “uscite” del mercato azzurro si è riempita di italiani. Ben 10 giocatori: De Sanctis, Rosati, Cannavaro, Gamberini, Rinaudo, Grava, Dossena, Aronica, Donadel, Calaiò.

Numeri che non sono frutto del caso, né che si possono spiegare solamente con l’attuale scarsa disponibilità di giocatori italiani all’altezza delle ambizioni del Napoli. Le squadre di Benitez hanno sempre avuto tale caratteristica. Basti pensare ai mormorii che si alzavano dalla Kop quando, nello spogliatoio del Liverpool, gli anglofoni si potevano contare sulle dita di una mano.

Quali sono le conseguenze di questa strategia? Dati alla mano, viene spontaneo porsi una domanda. Che uno spogliatoio eterogeneo, multietnico, che racchiudesse esperienze calcistiche da tutto il mondo, sia stata l’arma vincente per infondere quella mentalità “europea” che ha portato Benitez ad essere l’uomo delle coppe internazionali? Allo stesso tempo, ciò potrebbe spiegare perché un tecnico formidabile come Rafa non abbia ottenuto gli stessi risultati nei campionati nazionali, dove esperienza e adattamento alle caratteristiche del calcio locale, alla lunga, fanno la differenza.

Niente paura però. È assurdo infatti pensare che l’adattabilità al calcio italiano sia legata ad una mera questione relativa al passaporto. Ciò che fa la differenza, sono gli anni, le partite, i minuti disputati da un giocatore nel campionato italiano. Per adattarsi ci vuole tempo.

Quindi, quanto più Rafa e i suoi giocatori avranno modo di calcare i campi nostrani, più probabilità ci saranno di vincere anche l’agognato tricolore. Che appare sempre più vicino.

Ovviamente, senza perdere quella vocazione “internazionale” che il Napoli di Benitez ha già dimostrato nello straordinario girone di Champions appena disputato.

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