Se Cassano ha già un piede sulla scaletta dell’aereo, mentre Rossi è ancora al check-in (ma attenzione agli scatti di Pepito), bisogna capire bene chi sta per vincere l’altro ballottaggio in attacco. Prandelli in Brasile porterà anche un centravanti, intendiamo un centravanti vero, vale a dire Mattia Destro, o preferirà un altro attaccante esterno, piccolo, ma micidiale, svelto e pronto a riempire di corsa tutta la fascia come Lorenzo Insigne? Entriamo nei dettagli non per trovare la soluzione finale, che probabilmente avremo solo dopo l’amichevole di Londra contro l’Irlanda, in programma il 31 maggio, a due giorni dalla consegna alla Fifa della lista dei 23 azzurri, ma per capire almeno i meccanismi, i criteri che porteranno alla scelta definitiva.
LA CONDIZIONE – Destro era rientrato molto bene dall’infortunio che lo aveva tenuto fuori fino a metà dicembre. Appena rimesso piede in campo, aveva segnato subito contro la Fiorentina. Da allora aveva fatto 13 gol in 18 partite. Poi c’è stato il fatto di Cagliari, la gomitata (con simulazione) che non è piaciuta al ct e i 4 turni di squalifica. Quella lunga pausa ha frenato la sua condizione. E’ rientrato con la Juve e ha chiuso il campionato a Marassi col Genoa senza segnare e giocando a un livello modesto, quando invece sperava che quelle due partite lo avrebbero aiutato a spingere ancora più su la sua candidatura-Mondiale. Discorso opposto per Insigne che ha consegnato la Coppa Italia al Napoli con una doppietta nella finale contro la Fiorentina. Il napoletano è in condizioni eccellenti e, rispetto ad altri azzurri, non è stato…spremuto dal suo allenatore che gli ha spesso preferito Callejon e Mertens.
IL RUOLO – Potrebbe diventare il punto principale della scelta di Prandelli. Il giorno del raduno, parlando dell’esclusione di Gilardino e Toni, il ct ha spiegato: « Molti si sono sorpresi di questa scelta perché non considerano il fatto che vogliamo manovrare in attacco in modo diverso. E questo può essere un messaggio per i 7 attaccanti ». Nei 7 attaccanti ci sono due centravanti moderni, come li definisce proprio il tecnico, vale a dire Immobile e Balotelli, giocatori di movimento; due attaccanti tecnici, come Cassano e Rossi, che non danno punti di riferimento; due attaccanti esterni come Cerci e Insigne; infine un centravanti vero e puro come Destro. Può il ct rinunciare all’unica variante tattica del suo attacco? Questo è il punto a favore del romanista, anche perché Prandelli ha spiegato giorni fa che Insigne potrebbe essere anche l’alternativa a Candreva, visto che fra i due la differenza di reti in campionato è decisamente a favore del laziale (12 a 3). Da una parte Candreva, dall’altra Cerci: se Prandelli decide di attaccare con gli esterni è già a posto.
LA PERSONALITA’-Quando ha partecipato al forum del Corriere dello Sport-Stadio, il ct ha detto che sta ancora cercando di capire la personalità di Destro, soprattutto sul campo: « Ha un talento straordinario, ma è una sfinge ». E questo è un po’ strano visto che Destro ha partecipato anche al raduno pre-Europeo e, infortunio a parte, è sempre stato nel giro della Nazionale. Questi giorni a Coverciano saranno decisivi per convincere Prandelli e il suo staff. Per Insigne questo tipo di compito sarà meno impegnativo.
Articolo modificato 23 Mag 2014 - 09:48