Questo articolo è una lettera aperta al mister Cesare Prandelli. Perché, caro mister, Lorenzino non può rimanere a casa. Suvvia.
Se voleva una certezza nel finale di stagione, ecco, quella c’è stata. Se voleva una conferma nei momenti decisivi, ha ottenuto in cambio una doppietta nella finale di Coppa Italia. Se voleva sicurezze, di certo non potrà dubitare dell’impegno da parte dello scugnizzo di Frattamaggiore.
Perché Lorenzo Insigne, a parer mio, merita il mondiale più di qualche altro. Senza fare nomi. Perché quella fascia se l’è fatta avanti e indietro migliaia di volte, perché con mister Benitez ha imparato a difendere (e in qualche caso ha scordato come si faceva gol). Perché la crescita, anche se discontinua, c’è stata.
Lorenzo merita il mondiale perché è azzurro. Perché si mette a disposizione del gruppo senza fiatare. Perché, quando vuole, caccia il carattere. E lo caccia davvero. Lorenzo merita il Brasile perché, tra alti e bassi, ha raggiunto cime importanti. La ricorda, mister, la punizione all’incrocio contro il Dortmund al San Paolo? E il gol, anche in casa degli uomini di Klopp? La ricorda, mister, la doppietta in finale all’Olimpico? Ricorda il sacrificio, la volontà, l’entusiasmo, l’attaccamento alla maglia di questo ragazzo?
Si fidi, caro mister, e non pensi che diciamo le cose solo perché siamo di parte. Si fidi. Lorenzo non la deluderà. Parola di napoletano.
Raffaele Nappi