Ci sono momenti in cui è palese comprendere la fine di una storia d’amore, di pallone, di successi ma anche di incomprensioni e mal di pancia. Tra le vicende più amare che i napoletani tifosi azzurri hanno sofferto maledettamente ancor più delle cocenti sconfitte delle clamorose disfatte c’è sicuramente l’ultima parte della telenovela Maradona, quando, a pochi mesi dalla squalifica per doping, si perse Diego forse in maniera definitiva, dapprima sotto l’aspetto mentale prim’ancora di perderlo per la squalifica. Riportiamo in auge quella notte di novembre, anno 1990, quando gli azzurri si apprestavano a giocare la gara di ritorno del secondo turno di Coppa Campioni, dopo aver eliminato i magiari dello Ujpest Dozsa nel doppio scontro. Il pari al San Paolo, uno spumeggiante 0-0 (già, perché può esserlo anche una gara senza gol, visto che in totale si contarono cinque legni e colossali errori sotto porta da entrambi i lati) aveva lasciato la platea delusa ma fiduciosa di poter conquistare la qualificazione in Russia, al cospetto di una compagine giovane ed inesperta come quella dello Spartak. Ma come spesso capita in questi frangenti, tra il dire ed il fare c’è di mezzo…la neve, in questo caso. Non che ci sia stata una bufera, sia ben chiaro, ma il freddo moscovita lo si avverti anche a Napoli, nel mentre della gara allo stadio “Lenin” (l’attuale stadio Luzhniki) vista in tv, in una gara che lasciava intravedere nefasti avvenimenti.
L’occasione di fare visita alla Piazza Rossa non poteva sfuggire, e così a stomaco vuoto, in barba alla chiusura della piazza per le manifestazioni in onore della rivoluzione d’Ottobre, Diego e Claudia si
Giocherà mezzora, tirerà con successo il calcio di rigore nella lotteria dei penalty che però non servirà agli azzurri per passare il turno, causa l’errore di Baroni che consegnerà sui piedi di un giovanissimo Mostovoi il rigore del passaggio del turno. Piovono polemiche e accuse, la permanenza di Diego a Napoli è alla frutta, qualche capriccio di troppo e la voglia di andare via dalla morsa della città hanno trasformato un idillio quasi indissolubile in un pupazzo di neve che si scioglie come neve al sole, un sole arso dalle polemiche, alimentato dalle incomprensioni e dai mancati chiarimenti che forse avrebbero consegnato ai napoletani un Diego meno indispettito e adagiato ad un destino che oramai doveva proseguire altrove, se fosse venuta fuori quella lucida anche se amara e dolorosa verità, Maradona aveva finito il suo ciclo a Napoli e forse il calcio mondiale avrebbe conservato il suo mito per qualche altro anno ancora.
Ecco le immagini della rigida e amara serata di Mosca:
Articolo modificato 27 Mag 2014 - 21:51