Dicono che la vita sia un lungo viaggio, come un cerchio che, prima o poi, si deve chiudere. Per Edgar Cani, attaccante 25enne del Bari, il cerchio si è chiuso ieri sera.
Edgar è arrivato in Italia sulla Vlora, la nave dolce che portò migliaia di migranti in fuga dall’Albania a cercare fortuna in Italia. “Anche se buttavi un centesimo non sarebbe caduto a terra, perchè non c’era posto” – racconta il capitano Halim Milaqi. Quell’8 agosto del 1991, Vlora fu respinta al porto di Brindisi. A Bari, invece, attraccò. Su quella nave c’era anche una familgia con un bambino di 11 mesi. Era Edgar. “I miei genitori mi hanno raccontato spesso quella traversata” – dice Edgar. Alcuni si gettavano in acqua, altri hanno riempito la banchina in maniera inverosimile. Nemmeno i militari riuscirono a gestire la situazione.
Bari ha saputo accogliere Edgar. Anche se di gol, ne faceva pochi. Attaccante possente, 87 chili per 1 metro e 92, Cani ha ha girato mezza Italia in prestito, prima in una squadra e poi nell’altra. Ieri sera, però, appena entrato, Edgar Cani ha messo dentro un colpo di testa come se ne vedono pochi: girata dal limite dell’area e palla nel sette. 1-1 e palla al centro. Dopo pochi minuti, poi, la spaccata di destro a ribaltare i giochi.
Non sappiamo se “la Bari” andrà in serie A o se vincerà i Play Off, ma quella di Edgar Cani è una bella storia. E’ un cerchio che si chiude, da quel lontano 8 agosto 1991. Buon viaggio Edgar.
Raffaele Nappi
Articolo modificato 31 Mag 2014 - 17:51