Fino a questa sera, l’immagine di Lorenzo Insigne sarà quella di un giocatore con il morale sotto i tacchi e la valigia già pronta sul letto, destinazione Frattamaggiore. Addio sogno mondiale, starà pensando in queste ore sfogliando i giornali dove non ce ne sta uno che lo inserisca nella lista di Prandelli per il Brasile.Con il passare delle ore il fantasista del Napoli vede le sue quotazioni diminuire in maniera vertiginosa anche alla luce delle parole del ct della Nazionale: “Rossi è guarito, vedo in lui qualcosa di meraviglioso. Una serenità interna unica. Deve solo vincere la sua paura per i contrasti. Contro l’Irlanda dovrà farmi capire che ha superato questo timore, per lui è come se fosse mentalmente la prima partita del Mondiale”. Già, una partita in cui non figura tra i titolari proprio Lorenzo Insigne. E la formazione annunciata per stasera fornisce tracce preoccupanti,con Sirigu in porta a fare minuti ed esperienza, Darmian e De Sciglio terzini e Paletta-Bonucci i centrali; a centrocampo Thiago Motta centrale davanti alla difesa,Verratti trequartista, Montolivo e Marchisio esterni. In attacco, Immobile centravanti e Rossi alle sue spalle: insomma, non l’Italia per l’esordio di Manaus con l’Inghilterra ma quella di chi deve superare l’ultimo esame. Tra i sette attaccanti inseriti nei 30, solo in cinque prenderanno il volo per Rio De Janeiro. Al momento Destro e Insigne sembrano quelli candidati.
Ma tutto può cambiare nelle prossime 24 ore. D’altronde capitò ad un altro napoletano, Fabio Quagliarella, che 4 anni fa sembrava il predestinato all’esclusione e invece staccò in extremis il biglietto per il Sudafrica. È la più sofferta lista degli azzurri per un Mondiale a memoria di tifoso, perché i dubbi sono davvero tanti e uno tira in ballo anche Maggio. L’esterno vicentino è in bilico, un po’ a sorpresa, per il ruolo di terzino dell’Italia. Un po’ a sorpresa perché Maggio è tra i fedelissimi di Prandelli. La lista prenderà forma definitivamente domani, a poco ore dalla scadenza Fifa. Prandelli ha i suoi bei tormenti: ai pensieri tattici e tecnici, si è aggiunto il temuto dubbio sulla tenuta atletica di Pepito Rossi. E anche quella caratteriale di Antonio Cassano. «Chi sarà a casa non deve essere considerato bocciato: in tanti hanno sognato di venire al Mondiale e mi rendo conto che spezzare questo sogno sarà un colpo duro»,ha spiegato ancora il ct Prandelli nella conferenza di ieri a Coverciano. Prima di inviare alla Fifa l’elenco degli eletti, spiegherà individualmente agli inconsolabili orfani del Mondiale la ragione della loro esclusione.
A Craven Cottage stasera, nello stadio dove Pepito segnò l’ultimo gol azzurro prima del crac per il suo terzo infortunio al ginocchio, le risposte ai dubbi di Prandelli. Con Insigne in Brasile, sarebbero appena due i napoletani che prenderanno parte al Mondiale. Nel 2010, nell’Italia di Lippi, invece, Napoli la fece da padrona, con tre azzurri nati nel capoluogo campano (Cannavaro, Bocchetti e Di Natale) e due nel circondario (Criscito, di Cercola e Quagliarella di Castellammare di Stabia). In Sudafrica, d’altronde erano cinqueigiocatori del Napoli che presero parte alla fase finale del campionato del mondo di calcio: Hamsik, Gargano, Maggio, De Sanctis e Quagliarella.Se tutto andrà come tutti i tifosi azzurri si augurano, saranno 16 in questa edizione da record. Battuto nettamente il record del 1990 quando ce n’erano sei: Maradona, De Napoli, Carnevale, Ferrara,Alemao e Careca.
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 31 Mag 2014 - 10:44