Italia, duttilità e condizione fisica premiano Insigne: primo Mondiale per lo scugnizzo azzurro

In pochi se lo aspettavano. Pochissimi. Probabilmente nemmeno lui. Lorenzo Insigne volerà in Brasile e – a soli 23 anni – parteciperà al suo primo Mondiale.

Fuori Rossi, non al cento per cento dopo il brutto infortunio e dentro il 24 partenopeo. Ed è proprio la condizione fisica a fare la differenza. Sì, perchè caldo e umidità sono due brutti avversari da affrontare e Prandelli lo sa. Ci vogliono uomini freschi, capaci di reggere ritmi alti. Insigne è uno di questi. Tenace, caparbio, resistente, non sempre freddissimo sotto porta, ma capace di ricoprire centro metri di campo.

DUTTILITA’ – Un attaccante atipico. Questa la definizione esatta. Un giocatore bravo in entrambe le fasi e impiegabile in più ruoli: ala, esterno, trequartista, seconda punta.“Con Benitez, Lorenzo viene schierato in un ruolo non suo”, tuonò qualche giorno fa il procuratore. Ma forse è proprio la posizione – quella da esterno alto –  in cui è stato schierato per l’intero campionato, ad incidere su questa convocazione. Perchè l’infortunio di Montolivo fa presumere un cambio di modulo, passando da un 4-3-1-2 ad un 4-4-1-1 o 4-3-3, e il folletto azzurro, allora, può tornare utile.

DALLA C AL BRASILE – Da Foggia al Napoli, da Frattamaggiore a Rio, dai campi di provincia alla competizione più importante in assoluto.

Lorenzinho ne ha fatta di strada in questi quattro anni e il Mondiale è solo l’inizio, non il punto d’arrivo. L’esperienza a Pescara nel 2011-12 è stata preziosissima e Zeman è stato un maestro importante, così come per altri due azzurri – Verratti e Immobile- che saliranno sullo stesso aereo: quello per il Brasile. Forza, vai scugnizzo.

Ecco il suo gol più importante:

Andrea Gagliotti

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