“Ho un legame particolare con Amalfi, qui si è sposato mio nonno Aurelio, avevo 13 anni: fortunatamente è una città poco scoperta, o forse meglio, è rispettata, ospitale e alla mano. Ringrazio per questo premio, che dovremmo dare a Platini, perchè è lui che lo ha imposto. Se non ci fosse stato il fair-play finanziario forse avremmo inventato altro. Qui non si fa altro che parlar male del calcio italiano: dovremmo parlare dei responsabili di tutto questo. Noi sopra abbiamo un tappo che non ci permette di autoregolamentarci, i politici sono schiavi del sistema e anche noi nel calcio siamo guidati male. Abbiamo i conti in ordine ma non ci lasciano agire in libertà. È un contesto di situazioni sbagliate, sbaglia Blatter, sbaglia il mio amico Abete, sbaglia Lotito quando non vuole ridurre le squadre del campionato. Qui in italia non si prendono mai decisioni forti, si tende al “volemose bene” perchè ognuno prova a salvare la poltrona che occupa. Io mi auguro che Renzi possa dedicarci un po’ di tempo, mi spiace che ci sia Del Rio, che non è un ministro ad hoc. Magari rubiamo all’estero un ministro allo sport, così da imparare qualcosa”.
Così Aurelio De Laurentiis è intervenuto ad Amalfi durante Football Leader. Parlando poi del Napoli: “Ci sono 5 club con fatturati più in alto del Napoli ma non vincono sempre. Nel calcio e nella vita non si può vincere sempre, l’importante è tenere i conti a posto. Dieci anni fa questa società non esisteva più, noi dobbiamo fare in modo che tra trenta anni esista ancora”.
Sul calcio mondiale: “È un contesto di situazioni sbagliate, sbaglia Blatter, sbaglia il mio amico Abete, sbaglia Lotito quando non vuole ridurre le squadre del campionato. Qui in italia non si prendono mai decisioni forti, si tende al “volemose bene” perchè ognuno prova a salvare la poltrona che occupa. Io mi auguro che Renzi possa dedicarci un po’ di tempo, mi spiace che ci sia Del Rio, che non è un ministro ad hoc. Magari rubiamo all’estero un ministro allo sport, così da imparare qualcosa. Cantone ha raccontato bene questo mondo del calcio: c’è un network di mafie che fanno girare 400 miliardi di euro per modificare i risultati delle partite. Questo è un problema da non sottovalutare. Faccio un appello ad Abete: in serie A liberalizzare i calciatori come in Belgio e in Portogallo. Il cap dei 25 anni andrebbe conservato solo per la serie B e la Lega Pro. In certi momenti va fatto un passo intelligente e preventivo ma la Federcalcio blocca tutto. L’Udinese, non avendo una tifoseria on demanding, può essere una fucina di talenti perchè non ci sono pressioni. Ogni anno prende tanti talenti, parte male in campionato perché cambia tutto”.
Sulla Nazionale: “Prandelli ha dovuto sostenere passioni e pesi, ma poi ha viaggiato dietro una sua convinzione. Ha pensato che avendo Insigne, Verratti e Immobile, con una difesa migliore di quella di Zeman a Pescara, ha tra le mani una bomba”.
Secondo quanto riportato poi da Gianluca Di Marzio sul proprio sito, il presidente ha anche parlato di mercato al termine della premiazione: ““Mascherano costa 40 milioni? Allora no.. Se poi rompe col Barcellona e viene da noi, ne parliamo”. Poi si parla del portiere: “Le trattative con Reina ci sono, ma io ho comunque Rafael…”. Infine, un pensiero su Gonalons: “Il presidente del Lione, Aulas, continua a mandarmi messaggi. Io con lui non parlo, se vuole deve portarmelo su un piatto d’argento”.
Articolo modificato 4 Giu 2014 - 02:43