Il calcio è di chi lo ama, dice qualcuno. E allora, dopo l’immagine di oggi, dobbiamo dargli ragione. Provate a immaginare: una fila di tifosi sotto il sole quasi africano. Mancano i posti, mancano i biglietti, eppure la gente rimane lì: poi, l’arrivo dei giocatori, quelli ufficiali, gli stessi ch non prendono lo stipendio da mesi.
Cornetti e colazione per tutti, bottigline d’acqua offerte dal capitano, pacche sulle spalle e qualche imbarazzo. Sì, è proprio vero. Quello che è successo oggi a Bari rientra nelle belle pagine sportive.
Perché ci aspetta un mercato ricco di voci infondate e di chissà quali colpi immaginari, perché i soldi troppo spesso prevaricano sulle emozioni, perché forse di miracoli non se ne vedono più nel mondo del pallone.
E allora noi ce la gustiamo, quest’immagine. E, da buoni tifosi napoletani, speriamo che la Bari possa continuare nel suo sogno. Perché siamo del Sud, perché hanno uno degli stadi più belli d’Italia, perché, in fondo, se lo meritano.
Non è un caso se lo storico barese Gianni Antonucci etichetta il Bari come “la squadra più stramba del calcio italiano”. Così come non è un caso se a fondarlo, nel 1908, furono un austriaco, uno svizzero e un marchigiano. La Bari continua il suo viaggio. Sabato saranno in 50.00 al San Nicola. Come a dire, il cuore del Sud batte ancora forte.
Raffaele Nappi