In tempo di calciomercato ci sono sempre poche certezze e molti dubbi, ancor di più quando la fine del campionato e l’inizio della sessione estiva di acquisti e cessioni si interseca inesorabilmente con il Mondiale brasiliano. Il focus si sposta inesauribilmente distogliendo l’attenzione su ciò che sarà, riflettendo più sulle Nazionali che sui bisogni dei club che stanno già guardandosi intorno per rinforzarsi. Anche il Napoli lavora sottobanco, già forte dell’ingaggio di Kalidou Koulibaly, gigante di difesa classe 1991 ex Genk, ottimo acquisto per il reparto più arretrato partenopeo.
Tutto il mercato della squadra di Rafa Benitez al momento, è votato a rendere ancor più esperta ed internazionale la rosa in forza, per operare il tanto agognato salto di qualità definitivo: colmare il gap con le prime della classe in Italia, essere ancora più esperti e maturi per l’Europa, tornando in Champions League ma questa volta partendo dai play off di agosto, necessariamente da superare. Servono leader, giocatori pronti che rientrino in ciò che la società cerca: giovani ma non troppo, già campioni ma con ampi margini di crescita, non esageratamente onerosi, da un ingaggio che rientri nei 4 milioni di euro e soprattutto, che sposino a pieno il progetto Napoli.
Tantissimi nomi di top club europei tra i quali Lamela, Janmaat, Gonalons, Ayew, Skrtel, Agger, Vertonghen e qualche nome già noto al calcio italiano come Candreva. Nel riportare la wish list di De Laurentiis e Benitez, salta all’occhio palesemente un dato: la presenza, quasi esclusiva, di giocatori stranieri. E’ quasi un riflesso, quando si parla di un tecnico non italiano e che vanta un potere di mercato degno dei migliori top club, che nasconde due facce della stessa medaglia. Per essere competitivi al massimo però anche in campionato, è necessario affidarsi anche a chi conosce le dure ed ostiche realtà nostrane, con le rivalità, le storie ed i legami ad esse collegate.
Con il prossimo addio di Maggio, la colonia italiota in forza al Napoli diventerà sempre più flebile. Tra i maggiori rappresentanti, resta sotto i riflettori Lorenzo Insigne, simbolo autoctono di una squadra che è anche e soprattutto la sua, con l’azzurro che gli scorre nelle vene oltre che essere impresso sulla pelle e nei colori della maglia che indossa. Lo scugnizzo partenopeo non sta deludendo le aspettative alla vigilia del Mondiale brasiliano e De Laurentiis non fa altro che rinnovargli la sua stima, facendone uno dei perni inamovibili del progetto Napoli. Perfetta sintesi di umiltà, ambizione, crescita, talento e carattere, il numero ventiquattro sotto l’ombra del Vesuvio è destinato a diventare una delle bandiere del Napoli, alla stregua di capitan Hamsik.
“Il nostro obiettivo è farlo crescere ancora di più e dargli la possibilità di diventare un giocatore internazionale, alla stregua di top player dal valore di 50-60 milioni di euro” ha dichiarato il presidentissimo azzurro qualche giorno fa, elogiandone non solo doti e caratteristiche ma anche il temperamento gioioso e motivato, con gli occhi sempre vispi e fieri di chi sta godendo i frutti di tantissimi anni di sacrifici. La scalata al successo di Lorenzo però, è appena cominciata: davanti a sé una solida carriera insieme alla Nazionale e soprattutto, una nuova avventura per vincere ancora tantissimo in maglia azzurra, quella del suo Napoli.
Alessia Bartiromo
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Articolo modificato 10 Giu 2014 - 19:40