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“Gonzalo resti a Napoli?”, il Pipita sorride ma non risponde. Il mistero resta e non tranquillizza nessuno

Poteva accadere. Ma non è successo. Stavolta Gonzalo Higuaìn ha giocato male. Come tutta l’Argentina contro l’Iran, del resto. Sabella lo ha tolto. Almeno non si sono messi tutti a celebrarlo e accostarlo a qualche grande squadra, tipo il Barcellona. Higuaìn gioca male, Suarez l’altro giorno ha giocato bene, e guarda caso è diventato anche lui obiettivo dei catalani. Quindi, è vero o non è vero? Probabilmente no, forse sì. Qualcosa c’è. Per gli spagnoli Gonzalo Higuaìn è ancora l’obiettivo numero uno. Anche quando gioca male? Forse. Però qualche parola toccherebbe a lui. Molto di questo caos è nato proprio dalle sue parole. Per carità, spontanee, tranquille: «Mi piacerebbe giocare con Messi, certo. Il Barcellona è una grandissima squadra». Tutta verità, non c’è dubbio. Cosa mai potrebbe dire un calciatore? Che non è contento di giocare con Messi? Sicuramente nessun giocatore direbbe il contrario. E a maggior ragione Higuaìn che della “pulga” è grande amico. Però ciò che ha fatto rumore è qualche parola detta successivamente.

“SILENZIO ASSORDANTE” SUL FUTURO – Un «Sto bene a Napoli » non è mai stato pronunciato, e sarebbe stato perfetto per chiudere tutte, o quasi, le speculazioni. Higuaìn non lo ha mai detto: «Vedremo dopo il Mondiale». Quei «Non lo so» che a dire la verità sono fastidiosi perché diventarono la parola d’ordine degli addii di Lavezzi prima e di Cavani. Fastidiose coincidenze che fanno male ai tifosi. Ma attenzione: un silenzio non è necessariamente un allarme. Anzi, ora le voci su Higuaìn sembrano essersi placate (perché ora c’è Suarez…) eppure la parola fine, quella che come una pietra tombale mette la parola stop alle polemiche, non è ancora arrivata. Gonzalo Higuaìn poteva stoppare le polemiche in due occasioni. Nella conferenza stampa prima della partita con l’Iran (non proprio quella della vigilia) era annunciato lui per parlare coi giornalisti, con tanto di Tweet ufficiale dell’account della società. Però prima il tweet viene cancellato, poi viene annunciato un altro giocatore. Una situazione abbastanza paradossale, visto che il dietrofront a Higuain è arrivato senza una spiegazione. Pare che fu Sabella a decidere di non farlo parlare in quanto sicuro che Higuaìn sarebbe stato inondato di domande sul suo futuro e sul mercato. La Fifa, soprattutto ai Mondiali, difficilmente chiede ai giornalisti di non fare determinate domande. Quindi Sabella ha preferito togliere Higuaìn definitivamente dagli impicci non mandandolo a parlare.
SOLO SORRISI E NESSUNA RISPOSTA – C’è stata un’altra partita, quella con l’Iran: Higuaìn ufficialmente non ha rilasciato dichiarazioni, ma è transitato nella “mix zone”, davanti i giornalisti. Qualcuno ha provato a fermarlo, a fargli qualche domanda. È arrivata anche la perentoria «Gonzalo resti al Napoli? », ma lui non ha voluto rispondere. Un sorriso ed è filato via in fretta. Perché? Come mai Higuaìn si è trincerato dietro questo misterioso silenzio. Avrebbe potuto dire «Sì, resto a Napoli», o qualcosa del genere. E invece no De Laurentiis ha provato a blindarlo del tutto, confermando la sua presenza all’amichevole contro il Barcellona del 6 agosto (ferie permettendo) e una eco da parte di Higuaìn sarebbe stata perfetta per chiudere definitivamente il caso. «Sì, il presidente ha ragione», è una frase che rimane nei “sogni” dei tifosi, che tuttavia sembrano più tranquilli dopo le travagliate giornate in cui un giorno sì e l’altro pure i giornali spagnoli, in particolare “Marca”, titolavano sul suo futuro. Si è parlato di offerte fatte e rifiutate, ma niente sembra vero. Tocca solo a Higuaìn sgomberare il campo…
Fonte: Il Roma

Articolo modificato 23 Giu 2014 - 13:00

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Scritto da
redazione