Una squadra tutt’altro che azzurra quella vista oggi a Natal. Il buio incombe negli occhi dei nazionali dopo la sconfitta a “sorpresa” causata dagli uruguaiani negli ultimi minuti del match.
Gioco inesistente, attacco a secco ed un centrocampo che non ha verticalizzato a dovere. Perché da un signore come Andrea Pirlo e da un giovane fuoriclasse come Marco Verratti ci si aspetta sicuramente di più. Indubbiamente però, quest’ultimo ha regalato ai tifosi italiani, prima che la triste notizia dell’eliminazione prendesse il sopravvento e creasse la bufera, deliziose giocate e una personalità da grande calciatore.
È cresciuto in fretta l’ex Pescara, che appunto, da una realtà semplice come quella della squadra abruzzese si è ritrovato al Paris Saint Germain con accanto dei mostri sacri del pallone. Sì, bisogna avere coraggio per far vedere anche nei momenti difficili di che pasta si è fatti e nel torrido clima brasiliano, è stato quello a brillare di più.
Un diamante grezzo, classe ’92, un 22enne che ha già un valore altissimo e la stima di ogni club europeo. Ora parla francese, vive sotto la tour Eiffel ma difficile dimenticare che avrebbe potuto vestire un’altra maglia azzurra, quella del Napoli. De Laurentiis fu folgorato dalla tecnica e la classe di quel giovane, Mazzarri un po’ meno.
Un vero peccato aver perso un talento così nel nostro campionato, già scarno di calciatori italiani di livello, impoverito inoltre dall’addio di Ciro Immobile venduto per venti milioni ai tedeschi del Borussia Dortmund. Il problema forse è uno: la poca fiducia nei giovani.
In questo Paese è così, si preferiscono comproprietà, prestiti e quant’altro piuttosto che rischiare e scoprire di avere un talento. Tanti, troppi lo stanno rimpiangendo e un ragazzo talentuoso come lui è molto raro trovarlo. Così l’Italia ritorna a casa a mani vuote e con diverse domande da chiarire.
Il futuro dell’Italia ora appare preoccupante, con un Verratti, però, che non ha dubbi riguardo il suo.
Articolo modificato 24 Giu 2014 - 22:14