NAPOLI SALUTA CIRO – Folla commossa a Scampia. De Laurentiis: “Coppa Italia vittoria senza senso. L’Italia, e non solo il calcio italiano, deve ritrovare unità” Antonella Leardi: “Che il sacrificio di Ciro non sia vano”

Stoica e come sempre, da quel maledetto 3 maggio, piena di saggezza, vero e fulgido esempio da seguire, la madre di CiroAntonella Leardi: ” Buona sera a tutti, grazie a tutti per la vostra presenza. Grazie perchè sò che in ogni persona vive una parte di Ciro. Si è verificato qualcosa di orrendo, un omicidio, dal momento del suo ferimento abbiamo pregato. E da allora è scesa la pace, una convinzione profonda che Ciro sarebbe stato bene, non sapevo ancora nulla. Quando sono arrivata a Roma, ho avuto la notizia che il ragazzo in fin di vita era Ciro. Non abbiamo perso quella pace, c’erano centinaia di tifosi che hanno recepito i nostri sentimenti. Noi siamo stati il vostro orgoglio, e voi il nostro di orgoglio. In questi giorni, quando Ciro ha cominciato ad essere dissedato, abbiamo visto come Ciro nonostante avesse avuto mille motivi per imprecare, abbia glorificato Dio. Anche stasera ringrazio Dio per come ci ha accompagnato in questi giorni, per quanta forza ha dato a me e alla mia famiglia. Ora Ciro non c’è più, ma sono sicuro che già adesso vive la gloria di Dio. Ringrazio persone che da tutt’Italia, dalle più umili alle più importanti che si sono messe a disposizione e c’hanno donato tanto amore. Ringrazio tutti, dal presidente De Laurentiis al nostro amico Gioacchino Alfano, Angelo Pisani, e tutte le altre persone che ci hanno dato conforto e ci sono state vicine. Sono stremata, e prego il signore che il sacrificio di mio figlio non sia vano, che la memoria di Ciro possa portare pace gioia e amore, che tutti i tifosi della squadra d’Italia trovino pace e mantengano alte la bandiera della pace e dell’amore. Mantenete alta la bandiera di Ciro Esposito, non dimenticatelo mai.”

 

Molto significativo l’intervento del Presidente del ConiGiovanni Malagò, queste le sue parole: “Un ragazzo che non conoscevo, ero seduto vicino alla bara, mi si è avvicinato e mi ha detto: “Bravo presidè che sei venuto, si n’omm che palle”. Non è un problema di palle, è un problema di rispetto. Rispetto a Ciro, rispetto a quello che rappresenta Ciro, rappresenta tutti voi. Rispetto a Giovanni e consentitemi di dire, ad un gigante della vita, ad Antonella, veramente rispetto. Rispetto alla sua famiglia, rispetto soprattutto, scusate se lo dico, alla memoria di Ciro. Ne ho viste tante di celebrazioni, tutte belle, importanti. Quello che conta è quello che verrà in futuro, questo è quello che conta. Quando ieri sono stato a parlare con i familiari e con Antonella, le ho detto che ha dato una lezione di vita ad un intero popolo. Sessanta milioni di italiani hanno ricevuto una vera e propria lezione in tutto, una dignità che farà storia. Il 25 giugno sarà ricordato con il riconoscimento di un premio, in ricordo di Ciro Esposito, a chi, secondo il giudizio della famiglia, avrà ricordato in meglio la memoria del figlio. ”

Commosso e toccante l’intervento del presidente Aurelio De Laurentiis: “Cara Antonella, caro Giovanni, cari familiari. È durissimo, Quando viene a mancare un figlio viene a mancare la parte migliore di noi, però Antonella ha avuto la forza, in quest’Italia scorretta, in quest’Italia dove si sono persi totalmente i valori, in questo paese corrotto, in questo paese dove negli ultimi 30 anni ogni giorno aprendo i giornali abbiamo vissuto la mappa degli scandali. Da un luogo così difficile come Scampia, nasce la fiamma della speranza, nasce la limpidezza di una persona che perdendo ciò che ha di più cara non parla di vendetta, certo vuole giustizia, vuole capire, vuole che certe assurdità non rimangano impunite. Ma lei parla di perdono, correttezza, è una donna che nella tragedia non ha perso i valori morali che dovrebbero contraddistinguere la vita di tutti noi. Quel terribile giorno del 3, mi era stato chiesto di portare la Coppa Italia, ma che valore ha aver vinto quel titolo, i trofei li vogliamo vincere a testa alta, con onore e rispetto. Bisogna trovare il modo in cui, non solo i napoletani, ma tutti gli italiani, che in un paese forse troppo giovane, diviso da campanilismi, bisogna trovare il modo di comprendere che siamo tutti italiani, figli della stessa terra. Credo che quella sera già Ciro era morto perché era morto il calcio italiano, lui lo rappresentava nel suo essere giunto a Roma, per sostenere la sua squadra, difendendo un pulman pieno di bambini e famiglia. Mercoledì c’è stata la morte vera, questo 25 di giugno che non dimenticheremo, e non dobbiamo dimenticare, spero che questa morte che ha concretizzato anche la morte del calcio italiano, permetta al calcio di ripartire, di ritrovare una sua identità, una cultura della sportività, dove gli uni, non contro gli altri, ma accanto agli altri si giochino la vittoria della vita. Sono emozionato, scusatemi, un abbraccio alla mamma, al papà e alla famiglia”

Il feretro è arrivato nei pressi di Piazza Giovanni Paolo II, ribattezzata per oggi Piazza Ciro Esposito. Una folla commossa composta da migliaia di persone presente  per l’ultimo saluto a Ciro. Una folla unita contro la violenza.

Sono stati anticipati alle 16 i funerali di Ciro Esposito, il tifoso napoletano morto mercoledì dopo un’agonia di oltre 50 giorni. Il rito si svolgerà in Piazza Giovanni Paolo II a Scampia – dove è stato installato un gazebo che ospiterà la bara del giovane – e sarà celebrato dal pastore evangelico Alfredo Ciabatti.

Ieri, invece, l’allestimento della camera ardente presso l’Auditorium di Scampia, rimasta aperta tutta la notte. Tante le persone accorse per dare l’ultimo saluto al ragazzo deceduto a causa del ferimento riportato dopo gli scontri a Roma, che hanno preceduto la finale di Coppa Italia lo scorso 3 maggio. Il sindaco Luigi De Magistris, inoltre, ha proclamato il lutto cittadino. Ai funerali sono attese delegazioni di tifoserie provenienti da varie città italiane. I supporter del Borussia Dortmund non potranno essere a Napoli per problemi organizzativi, ma hanno chiesto alla famiglia di Ciro Esposito di sistemare una sciarpa del loro club sul feretro e promesso di tappezzare la città tedesca di manifesti per ricordare il lutto.

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