La risposta del Napoli alla proroga di giorni (fino al 31 agosto) per l’utilizzo del San Paolo è in quelle poche righe inviate a palazzo San Giacomo. «Non è suffìciente: manca il requisito fondamentale». La proroga dovrebbe essere di 12 mesi, fino al 30 giugno 2015, e non di 2 per scrivere a Federcalcio e Uefa e indicare come stadio per la stagione 2014-2015 quello di Fuorigrotta e non il Barbera di Palermo. Scelta obbligata per il club di De Laurentiis un mese fa perché non e stata rinnovata nei tempi necessari la convenzione con il Comune. Il Napoli è seriamente preoccupato. C’è tensione per la questione-San Paolo — che non riesce a sbloccarsi. Dopo aver saldato in un’unica tranche il debito verso l’amministrazione comunale, versando in aprile sei milioni di euro (a fronte di crediti per quattro), il club attendeva che vi fosse un’accelerazione per stipulare la nuova convenzione ed era stata prospettata l’ipotesi-ponte per due o tre anni, scegliendo come advisor la Coni Servizi in virtù della grande esperienza dell’ente sugli im- pianti sportivi. Ma, a dispetto del due incontri tra il sindaco De Magistris e il presidente De Laurentiis, non c’è stato accordo, probabilmente perché il Comune ritiene troppo bassa la valutazione attribuita al San Paolo dalla Coni Servizi A questo punto cosa succederà? Il Comune farà una nuova e autonoma valutazione, sottoponendola: poi a De Laurentiis? E sarebbe possibile definire in tempi brevi un’intesa? La posizione del proprietario del Napoli sarebbe molto rigida.
RISCHIO PALERMO PER LA CHAMPIONS – C’è il concreto rischio che il club non giochi a Fuorigrotta il preliminare di Champions League (27 o 28 agosto) anche se arrivasse una proroga fino al 30 giugno 2015 perché I’Uefa potrebbe non riuscire a riunire in tempo utile la commissione che rilascia le autorizzazioni per gli impianti: è un rischio paventato in un recente colloquio con i collaboratori di De Laurentiis, quando da Nyon è arrivata una buona notizia per sul San Paolo. Grazie ai rapporti curati in questi anni dal Napoli, che ha effettuato tre interventi di manutenzione straordinaria sulla struttura dello stadio da giugno 2012 a giugno 2013, la Uefa ha concesso una nuova deroga fino al 30 giugno 2015 per i sediolini del San Paolo, irregolari secondo la normativa perché lo schienale è più basso di sei centimetri. Se questa deroga non fosse stata concessa, ci sarebbe stata una maxi-spesa per acquistare 60.240 sediolini.
QUESTIONE DA APPROFONDIRE – De Laurentiis, il consigliere delegato Chiavelli e il dirigente Fomisano approfondiranno tra oggi e domani la questione, in attesa di eventuali segnali dal Comune. Non ci sarebbero state risposte nelle ultime settimane alla bozza presentata dal Napoli e questo preoccupa. La squadra giocherà probabilmente due amichevoli a Fuorigrotta in agosto (il 2 e il 6, invitati gli inglesi del Crystal Palace e i francesi del Paris St. Germain), ma poi? Abitualmente la campagna abbonamenti parte a metà luglio, ma in questi giorni arriveranno indicazioni più chiare peri tifosi? «Il Napoli giocherà il preliminare di Champions League al San Paolo, l’amministrazione comunale sta profondendo tutto l’impegno possibile per raggiungere questo obiettivo», ha detto due giorni fa il capo di gabinetto del Comune, Auricchio. E una convinzione che il club, al momento, non ha.
LA UEFA AL SAN PAOLO – Domani, intanto, arriva l’Uefa al San Paolo: effettuerà un sopralluogo tecnico che riguarda le varie aree degli impianti che ospitano le partite di Champions League (spalti, biglietterie, spogliatoi, zona tv). È altrove, negli uffici del Comune e del Napoli, che devono essere prese le decisioni e mettere gli azzurri in condizione di giocare il campionato e la più prestigiosa manifestazione europea sul loro campo e non a Palermo, dove i problemi logistici sarebbero rilevanti.